“Nulla di nuovo. È Storicamente accertato che i fascisti, messi di fronte alle proprie responsabilità, scappano in maniera disonorevole”. Con queste parole Roberto Saviano ha commentato la decisione della giunta per le immunità del Senato di negare l’autorizzazione a procedere contro Maurizio Gasparri, anche grazie ai voti del Pd.
Il forzista aveva detto che lo scrittore era “un pregiudicato con condanna definitiva” ed era stato querelato dallo scrittore.
Saviano, nel suo post di condanna, ha attaccato anche il Partito democratico, dato che proprio il dem Giuseppe Cucca ha spinto per evitare che Gasparri potesse essere processato.
Il dem ha chiesto alla giunta “di ritenere che il fatto, per il quale è in corso un procedimento penale a carico del senatore Maurizio Gasparri, concerne opinioni espresse da un membro del parlamento nell’esercizio delle sue funzioni e ricade pertanto nell’ipotesi di cui all’articolo 68, primo comma, della costituzione”.
“Mi viene solo da chiedere (al Pd, ndr): quindi Gasparri, mentre dal divano di casa mi diffamava, era nell’esercizio delle sue funzioni parlamentari? Complimenti!”, ha scritto Saviano su Facebook.
“Il vostro scientifico perseguire la perdita di ogni credibilità, verrà sicuramente studiato in futuro sotto la dicitura ‘strategie di autodissoluzione'”.
La vicenda – Maurizio Gasparri aveva scritto tre tweet in cui accusava Fabio Fazio di ospitare “a Che tempo che fa il pregiudicato Saviano che ha subito una condanna definitiva in Cassazione”. Saviano aveva subito risposto specificando che non aveva mai riportato condanne penali, a differenza di quanto affermato dall’esponente di Forza Italia.
“Ma @fabfazio che prende milioni dei cittadini, è un verme o ricorderà a #Saviano che è pregiudicato con condanna definitiva?”, era stato il primo tweet di Gasparri.
“Cambiare canale, evitare @fabfazio che fa parlare il pregiudicato #Saviano, discaricheRai #chetempochefa”.
Per poi concludere con: “Lo strapagato @fabfazio ospita a #chetempochefa il pregiudicato #Saviano che ha subito una condanna definitiva in Cassazione #Rai approva?”.
Leggi l'articolo originale su TPI.it