Avrà il compito di studiare e proteggere la Terra dall’alto: è in orbita il satellite Prisma dell’Agenzia spaziale italiana.
La base europea di Kourou in Guyana francese è stato il suo punto di partenza. Prisma viaggia a una velocità di 615 chilometri di altezza dove è stato portato dal vettore italo-europeo Vega di Avio arrivato così al suo quattordicesimo successo consecutivo.
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Prisma è il satellite più avanzato finora costruito per l’osservazione del nostro pianeta. La sua particolarità è un occhio iperspettrale che riesce a cogliere fino a 240 sfumature dello spettro elettromagnetico rivelando dettagli e caratteristiche del suolo, delle acque e dell’ambiente. Prima di Prisma questa tecnologia era ritenuta impensabile.
L’occhio iperspettrale è un primato tecnologico italiano, nato nei laboratori di Campo Bisenzio di Leonardo. Ci avevano già provato gli americani e i tedeschi, senza riuscire nell’impresa. Proprio per questo il satellite dell’Asi assume un ruolo strategico per una futura missione iperspettrale nell’ambito del programma europeo Copernicus.
Alessandro Profumo, amministratore delegato del campus di ricerca Leonardo, ha dichiarato: “La tecnologia è il cuore di questa missione: la camera iperspettrale, la più evoluta e più potente al mondo doterà l’Italia della capacità di studiare il pianeta come mai era stato possibile.
Quali saranno i compiti del satellite? Prisma potrà scandagliare le condizioni delle foreste, valutare la salute delle acque e sarà fondamentale per fornire elementi importanti che incidono sul cambiamento climatico e affrontare una ricerca ambientale misurando dalla desertificazione alla deforestazione, ai livelli di inquinamento.
Proprio in un momento in cui il cambiamento climatico è diventato oggetto di scioperi globali, anche Prisma farà la sua parte per aiutare l’ambiente.
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