All’alba di sabato 9 marzo si è verificato un nuovo agguato armato in Sardegna, dove un’autocisterna è stata fermata da due banditi a volto coperto e poi incendiata.
È il quarto episodio simile, dopo quello di Orune, nel Nuorese, Nule, nel Sassarese, e Irgoli (Nuoro), dall’inizio della ‘guerra del latte’ iniziata a febbraio in Sardegna e che non sembra cessata nemmeno dopo l’accordo sul prezzo da pagare ai pastori, 14 centesimi al litro, raggiunto venerdì 8 marzo a Sassari nella riunione del tavolo tecnico in prefettura.
Alle 7 due uomini incappucciati e armati di fucili hanno bloccato un’autocisterna di latte di una ditta di Ittiri vicino a Torralba (Sassari) che stava raccogliendo il latte ovino fra Bonnanaro, Torralba e Mores.
Il prodotto era destinato al caseificio Pinna di Thiesi (Sassari), a lungo bloccato dai pastori nei giorni più caldi della protesta del latte versato.
L’autista del veicolo è stato costretto a scendere, come in altri assalti simili. All’uomo è stato chiesto di allontanarsi, mentre i due uomini armati si impossessavano dell’autocisterna e la spostavano su una stradina di campagna a a poco meno di un chilometro di distanza dalla provinciale dove avevano teso l’agguato.
In questo punto hanno dato fuoco al veicolo. In altri casi analoghi i malviventi si erano limitati a versare il latte sulla strada, svuotando l’autocisterna.
I due banditi sono poi scappati, mentre l’autista, rifugiatosi in un ovile vicino, dava l’allarme. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di Bonorva, che indagano sull’episodio.
Al momento è difficile ipotizzare che gli agguati di questi giorni siano opera della stessa mano, anche perché sono avvenuti in luoghi distanti fra loro