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Il “miracolo” di San Gennaro: la spiegazione scientifica e la posizione della Chiesa sulla liquefazione del sangue

Credit: AFP/ALBERTO PIZZOLI

La posizione della Chiesa Cattolica e la spiegazione scientifica sul fenomeno della liquefazione del santo patrono di Napoli

Di Clarissa Valia
Pubblicato il 19 Set. 2018 alle 18:07

Anche quest’anno il miracolo più atteso dai napoletani nel giorno di San Gennaro si è compiuto. Intorno alle 10 di mercoledì 19 settembre il sangue del santo patrono si è sciolto. Ad annunciare la liquefazione del sangue è stato il cardinale e arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe davanti ai numerosi fedeli che si erano riuniti al Duomo.

Come da tradizione, il cardinale avrebbe dovuto portare l’ampolla all’esterno della Chiesa, ma a causa di un lieve malore non ha potuto completare il rito.

Una delle ampolle che contiene il sangue del martire è conservata in una nicchia della reale cappella del Tesoro di San Gennaro, nel Duomo di Napoli.

La cerimonia della liquefazione avviene tre volte l’anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre, cioè il giorno della ricorrenza di San Gennaro, e il 16 dicembre.

La prima notizia documentata dell’ampolla contenente la presunta reliquia del sangue di san Gennaro risale al 1389, come riportato nel Chronicon Siculum, anche se dal testo si può dedurre che doveva avvenire già da molto tempo.

Secondo la processione della liquefazione del sangue, l’arcivescovo dopo avere estratto dalla teca l’ampolla la scuote e la rovescia più volte con ampi gesti. A quel punto, se avviene il “miracolo”, la sostanza solida all’interno si scioglie e diventa liquida.

Il miracolo di San Gennaro è riconosciuto dalla Chiesa?

La Chiesa cattolica non ha mai riconosciuto ufficialmente come “miracolo” il fenomeno della liquefazione del sangue, ma lo ha definito “prodigio”. La venerazione popolare del rito del sangue è quindi consentita, ma non riconosciuta.

San Gennaro inoltre fu rimosso dal calendario dei Santi in seguito alla riforma liturgica successiva al concilio Vaticano II, che rese la celebrazione del santo patrono facoltativa al di fuori dell’arcidiocesi di Napoli e non più obbligatoria in tutta la Chiesa universale.

La spiegazione scientifica del miracolo di San Gennaro

La reliquia di San Gennaro è tutelata dalla Deputazione della Cappella del tesoro di San Gennaro, un organo laico che dal 1601 gestisce l’ampolla con il sangue del martire e contribuisce ad alimentarne il culto.

Ne fanno parte i discendenti delle famiglie nobiliari napoletane e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il presidente.

L’organo che custodisce il sangue di San Gennaro non ha mai consentito esami scientifici sulla reliquia.

Ma il CICAP che si occupa del controllo delle affermazioni sul paranormale ha fornito una prova scientifica sull’ottenibilità di uno “scioglimento” simile a quello che è alla base del fenomeno del miracolo.

L’ipotesi dei ricercatori del CICAP è che all’origine del “miracolo di San Gennaro” vi sia il fenomeno noto come tissotropia, ossia la proprietà di alcuni materiali, detti appunto tissotropici, di diventare meno viscosi se sottoposti a una sollecitazione meccanica, come piccole scosse o vibrazioni, e di tornare allo stato precedente se lasciati indisturbati.

Un esempio di questa proprietà è la salsa ketchup, che si può mostrare in uno stato quasi solido fino a quando delle scosse non la fanno diventare d’un tratto molto più liquida.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature (“Working bloody miracles“).

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