“Non ne sapevo niente e non ne condivido alcuni contenuti. Lavoro per la piena parità di diritti e doveri per uomini e donne, per mamme e papà”. Sono le parole con cui Matteo Salvini ha preso, a modo suo, le distanze dal tanto contestato volantino sessista firmato Lega Crotone.
Il volantino, diffuso in occasione della festa della donna dell’8 marzo, reca il simbolo Lega – Salvini Premier, ma il ministro dell’Interno ha detto di non condividerlo. O almeno in parte.
Il volantino è stato ampiamente criticato. La Lega calabrese lo ha stilato individuando quali sono, secondo lei, gli atteggiamenti propri di chi offende oggi la “dignità della donna”.
“Chi sostiene una cultura politica che rivendica una sempre più marcata e assoluta autodeterminazione della donna che suscita un sentimento rancoroso e di lotta nei confronti dell’uomo”, si legge nel manifesto. E ancora: “Chi sostiene proposte di legge che tendono a imporre la neo-lingua che sostituisce i termini “mamma e papà” con “genitore 1 e genitore 2”.
Il volantino è stato accusato di voler dipingere ancora la donna come relegata al ruolo “naturale” di colei che sostiene “la vita e della famiglia”.
Se la Lega voleva dunque prendere posizione a difesa della dignità della donna, probabilmente ha avuto l’effetto opposto.