Sono 30 i terroristi latitanti, 27 di sinistra e 3 di destra, su cui il governo vuole “mettere le mani”. I loro nomi sono in un dossier gestito direttamente dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, come riporta Repubblica, citando fonti del Viminale.
Il dossier è stato rielaborato dall’Intelligence e dalle Forze dell’Ordine dopo l’arresto di Cesare Battisti.
Dei 30 latitanti, 14 si trovano in Francia, altri in America Latina, tra Brasile, Nicaragua e Perù. Alcuni sono nel Regno Unito e uno è persino in Giappone.
Il ministero dell’Interno italiano è pronto a chiedere la collaborazione dei paesi in cui si trovano i latitanti, per riportarli in Italia a scontare la loro pena. La maggior parte di coloro che sono coinvolti in fatti legati agli anni di Piombo si trovano in Francia, a causa della cosidetta “dottrina Mitterand” del 1982. L’allora presidente francese aveva un atteggiamento particolarmente accomodante sulle estradizioni. Lo stato francese ha tutelato a lungo coloro che erano stati condannati in Italia per reati politici tra gli anni Settanta e Ottanta, e che avevano rinunciato alla violenza politica. La Francia intraprese questo atteggiamento morbido in opposizione all’Italia, accusata dai francesi di non rispettare i diritti degli imputati.
La dottrina Mitterand fu abrogata nel 2002. Se nei prossimi giorni arriveranno dall’Italia domande di estradizione, la Francia ha detto che le “analizzerà in modo approfondito, caso per caso”.
In questo articolo abbiamo spiegato chi sono i latitanti italiani che attualmente si trovano all’estero.