Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha dichiarato che, pur comprendendo la richiesta di giustizia della famiglia di Giulio Regeni, intende ricostruire buoni rapporti con l’Egitto.
L’affermazione è stata fatta in una intervista concessa al quotidiano Corriere della Sera.
Giulio Regeni, dottorando italiano dell’Università di Cambridge, è stato ucciso tra gennaio e febbraio 2016 in Egitto in circostanze misteriose.
Le autorità egiziane sono state criticate da più parti per non aver adeguatamente contribuito all’accertamento della verità.
“Vogliamo ricostruire buoni rapporti con l’Egitto. Io comprendo bene la richiesta di giustizia della famiglia di Giulio Regeni. Ma per noi, per l’Italia, è fondamentale avere buone relazioni con un paese importante come l’Egitto”, ha detto Salvini nell’intervista al Corriere della Sera.
In precedenza, durante il programma tv Otto e Mezzo, il ministro dell’Interno ha dichiarato più o meno la stessa cosa.
“C’è da riannodare una relazione stabile con l’Egitto. C’è da fare chiarezza piena sull’uccisione di Giulio Regeni, ma l’Egitto è un paese troppo importante perché l’Italia non abbia relazioni stabili”, ha osservato.
La posizione di Salvini sembra essere cambiata rispetto a quanto lo stesso segretario della Lega aveva sostenuto nei mesi successivi all’omicidio del 28enne friulano.
In questa intervista video del 13 aprile 2016, ad esempio, il leader leghista aveva detto che l’Egitto stava prendendo in giro l’Italia e che il governo italiano non aveva mostrato sufficiente determinazione nell’approfondire la vicenda.
“È una farsa, il problema però non è l’Egitto che ci sta letteralmente prendendo in giro, ma un paese come l’Italia che evidentemente conta come il 2 di picche e viene irriso non solo dall’India, dopo quattro anni con i marò, ma anche dall’Egitto”, aveva detto Salvini.
“Posso solo essere vicino alla famiglia e sperare che ci sia un ministro del governo italiano che tiri fuori un minimo di attributi”, aveva aggiunto.
In questo articolo ci siamo posti una domanda: l’Italia è sotto ricatto del governo egiziano?