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    Salvini risponde al ministro degli Esteri del Lussemburgo: “Nessun fascismo, soltanto rispetto delle regole”

    Il ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn. Credit: Abdulhamid Hosbas / Anadolu Agency

    In seguito al botta e risposta sui migranti, Jean Asselborn ha rilasciato un'intervista in cui sostiene che quella di Salvini fosse una "provocazione calcolata"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 16 Set. 2018 alle 12:43 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:03

    Dopo lo scontro con il ministro degli Interni Matteo Salvini al vertice Ue di Vienna, il ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn torna a criticare il capo della Lega. salvini ministro lussemburgo fascista

    “Salvini usa metodi e toni dei fascisti degli anni Trenta”, ha detto Asselborn in un’intervista al sito del giornale tedesco Der Spiegel.

    Secondo il ministro degli Esteri lussemburghese, lo scontro verbale alla ministeriale Ue di Vienna è stata “una provocazione calcolata” sul tema dei migranti.

    Asselborn ha dichiarato inoltre di non essere stato al corrente che il dibattito fosse trasmesso in diretta. Se si trasmettono questo tipo di riunioni, ha detto, “non ci potrà mai più essere un dibattito franco”.

    Il ministro dell’Interno Salvini ha risposto al ministro su Twitter: “Il ministro socialista del paradiso fiscale Lussemburgo, dopo aver paragonato i nostri nonni emigranti italiani ai clandestini di oggi, dopo aver interrotto un mio discorso urlando ‘merda’, oggi mi dà del ‘fascista’”, spiega il vicepremier.

    “Ma dico io, che problemi hanno in Lussemburgo? Nessun fascismo, soltanto rispetto delle regole. Se gli piacciono tanto gli immigrati che li accolga tutti in Lussemburgo, in Italia ne abbiamo già accolti anche troppi”.

    Asselborn è stato protagonista del duro botta e risposta sui migranti con Salvini, che è stato ripreso anche in un video.

    Il ministro del Lussemburgo, esponente del Partito Operaio Socialista, ha sbottato addirittura usando l’espressione “merde alors” (cosa significa “merde alors”).

    Asselborn ha ricordato come in passato migliaia di italiani fossero emigrati in Lussemburgo e ha sostenuto che l’attacco è stato cercato dal titolare del Viminale per poi dargli visibilità mediatica.

    I suoi assistenti, ha raccontato, “si piazzano nelle sale in posizioni strategiche e riprendono sistematicamente tutto quello che dice Salvini”.

    Il motivo dello scontro a Vienna

    Lo scontro si è generato durante l’intervento di Salvini. Il vicepremier e ministro italiano ha affermato di respingere la visione secondo cui in Europa c’è bisogno di immigrati per sopperire al calo delle nascite.

    “Sentivo qualche collega prima di me dire che abbiamo bisogno dell’immigrazione perché la popolazione invecchia. Io ho una prospettiva completamente diversa”, ha sottolineato il leader della Lega.

    “Io penso di essere al governo e di essere pagato dai miei cittadini per aiutare i nostri giovani a fare quei figli che facevano qualche anno fa, non per espiantare il meglio dei giovani africani per rimpiazzare gli europei che per motivi economici non fanno più figli”, ha aggiunto Salvini.

    “Magari in Lussemburgo c’è questa esigenza, ma in Italia sentiamo l’esigenza di aiutare i nostri figli a fare degli altri figli, non ad avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che noi non facciamo più”.

    A questo punto, Asselborn è intervenuto scuotendo la testa e borbottando la sua riprovazione a microfono aperto.

    Salvini si è interrotto: “Io rispondo pacatamente al suo punto di vista, che non è il mio”, ha detto.

    Il ministro lussemburghese gli ha duramente replicato: “Occupatevi dei vostri soldi per aiutare a dare da mangiare ai vostri figli”.

    “La buona educazione, non ovunque intesa nella stessa maniera, prevede di lasciar finire un intervento”, ha ripreso Salvini, proseguendo con il suo discorso.

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