Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha commentato con un tweet sul suo profilo la notizia riportata dal Gezzettino di Venezia di un uomo di origini albanesi che ha ricevuto una multa per essersi masturbato di fronte ad una ragazzina.
“La masturbazione in pubblico deve tornare a essere un reato”, ha commentato il ministro, specificando che l’uomo, 28 anni, non rischia alcuna conseguenza penale grazie al Partito democratico e alla sinistra in generale.
“Un altro ‘regalo’ della sinistra agli italiani a cui cercheremo di rimediare. Scriverò subito in questo senso al ministro della Giustizia”, ha scritto il ministro.
Grazie al Pd, dal 2015 chi si masturba in pubblico non ha conseguenze penali ma solo una multa.
Roba da matti…
Un altro “regalo” della sinistra agli italiani a cui cercheremo di rimediare. Scriverò subito in questo senso al ministro della Giustizia! https://t.co/mXTfQE0NdS— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 18 settembre 2018
Il leader della Lega ha infatti intenzione di scrivere una lettera ad Alfonso Bonafede, per rimediare alla depenalizzazione di alcuni reati introdotta dal decreto legislativo n.8 del 2016, voluto dall’allora governo Renzi.
Grazia al decreto, la masturbazione in luogo pubblico e altre violazioni delle leggi sono state depenalizzate, per cui chi li commette non corre il rischio di incorrere in una pena detentiva, ma riceve una multa.
In realtà, la legge punisce come reato chi commette atti osceni in luoghi frequentati da minori, anche se i minori non sono presenti in quello specifico momento.
Tuttavia, se il fatto accade in un altro luogo, come successo a Venezia, il reato non c’è.
Il decreto era stato proposto e approvato per alleggerire il carico dei procedimenti nei tribunali e nelle procure e interessa 41 fattispecie di reato, che non hanno più rilevanza penale.
Questi reati sono stati quindi trasformati in illeciti civili e amministrativi e sono puniti con sanzioni pecuniarie.
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