“Più di 48mia respingimenti alle frontiere francesi con l’Italia dall’anno scorso, altro che solidarietà e accoglienza. Macron abbia il buon gusto di tacere e non dare lezioni agli italiani. Al posto di dare lezioni agli altri, inviterei l’ipocrita presidente francese a riaprire i confini e accogliere le migliaia di rifugiati che aveva promesso di prendere”.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini risponde al presidente francese Emmanuel Macron che, mercoledì 29 agosto, in visita in Danimarca aveva attaccato le politiche sull’immigrazione volute dal ministro italiano.
Marcon aveva commentato l’incontro tra il premier ungherese Viktor Orban e Salvini, sostenendo che i due “hanno ragione a vedermi come il loro principale avversario in Europa. Non cederò niente ai nazionalisti e a quelli che predicano odio”.
Questa mattina, giovedì 30 agosto, il Viminale ha volutamente diffuso i dati di uno degli aspetti più difficili del rapporto diplomatico tra Italia e Francia: i controlli di frontiera ripristinati dal governo di Parigi da più di un anno e mezzo, con il conseguente carico di respingimenti al confine.
Secondo il ministero dell’Interno, sono state 30.911 le persone respinte alla frontiera francese nel 2017: di queste 10.407 erano stranieri con un permesso di soggiorno valido in Italia (tra cui 1.465 pakistani, 1.108 malesi, 840 nigeriani, 832 albanesi), altre 20.504 erano irregolari (per la maggior parte sudanesi).
Dal primo gennaio al 28 agosto di quest’anno, siamo a quota 17.476 respingimenti: 6.561 con permesso di soggiorno italiano (tra cui 933 pakistani, 651 malesi, 613 albanesi), 10.915 irregolari. In totale, 48.387 migranti.
“Sono comprese donne e bambini”, ha aggiunto Salvini. “Sarebbe questa l’Europa ‘accogliente e solidale’ di cui parlano il ‘bravo’ Macron e i buonisti?”.
Lo scontro tra Salvini e Macron riflette la complessità dei rapporti tra i paesi dell’Unione Europea sulla gestione dell’accoglienza dei migranti. Proprio nell’incontro avvenuto a Milano tra Salvini e Orban, a essere ribadita tra i due leader è stata l’asse sovranista, l’idea della chiusura delle frontiere e di un’Unione rafforzata nel senso della sicurezza.
“Salvini è un mio compagno di destino. Siamo con lui: sulla sicurezza dell’Unione e sulla difesa dei confini non deve indietreggiare”, è stato il commento di Orban.
“Ovviamente cambiare i trattati Ue, non solo sull’immigrazione è impegno del governo. Chiediamo collaborazione anche a Macron, che passa il suo tempo a dare lezioni a governi stranieri: dia l’esempio aprendo Ventimiglia”, invece, quello di Salvini.
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