Quattro lettere firmate Matteo Salvini, ministro dell’Interno. Quattro lettere a quattro quotidiani del Nord, per la precisione della “sua” Lombardia.
Matteo Salvini ha inviato quattro messaggi, pubblicati in prima pagina su tutti i quotidiani, a La Provincia di Como, al Giornale di Brescia, a La Provincia di Cremona e a L’Eco di Bergamo.
L’obiettivo del ministro, almeno quello dichiarato, è di spiegare alle quattro province di riferimento dei quotidiani e misure prese dal governo e l’impatto che avranno sui diversi territori della Lombardia.
“Per mantenere un contatto costante con il territorio” spiega Salvini, e spiegare come ha dato, nel nuovo ruola di vicepremier e ministro dell’Interno, “immediata concretezza agli impegni assunti in campagna elettorale”.
Particolarmente significativa la lettera inviata a quello che è il più grande bacino elettorale fra le quattro province e dove nel 2019 si voterà per il nuovo sindaco: quella a L’Eco di Bergamo.
Nella città storicamente di (centro)sinistra la Lega è data in netta ed esponenziale crescita e Salvini ha da tempo dichiarato di voler provare in prima persona, con un candidato fortemente “verde”, l’assalto al Comune attualmente guidato dal dem Giorgio Gori, fondatore della casa di produzione televisiva Magnolia, ex direttore di Canale 5 e di Italia 1 e noto al “gossip” come il marito di Cristina Parodi.
“La pensiamo diversamente”, scrive Salvini nella lettera inviata all’Eco di Bergamo, ma – assicura – “non ho sottovalutato i dibattiti locali degli ultimi mesi” e “ho preso nota”.
Salvini elenca le misure sull’immigrazione, il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine, l’importanza – a suo avviso – del decreto sicurezza sulle singole comunità.
Ripete come un mantra il suo slogan – “Dalle parole ai fatti” – e parla chiaramente di “dialogo col territorio e gli amministratori”, un dialogo che “sarà sempre aperto”.
Salvini sa bene che gran parte del suo successo alle prossime competizioni elettorali, in primis le Europee, passerà dalla crescita, o almeno dal consolidamento, dei risultati del Carroccio nelle circoscrizioni del “suo” Nord.
Ma non tutti i quotidiani si sono limitati a ricevere la lettera del ministro. L’Eco di Bergamo ha pubblicato in prima pagina, di fianco alla missiva del leader della Lega, una dura e chiara replica del direttore Alberto Ceresoli che ha ricordato che a scrivere al giornale non è “solo” il ministro dell’Interno, ma il leader della forza politica oggi maggioritaria in Italia.
E i rappresentati locali eletti nelle diverse istituzioni, da Bergamo a Roma, passando per Milano, “non li sento e non li vedo, se non in rarissime occasioni”. E per questo “mi dispiace che alcuni di loro si sentano quotidianamente in diritto di criticare, via social, e non sempre con mano leggera, quanto scrive il giornale”.
Il direttore de L’Eco di Bergamo mette nel mirino il dialogo di cui parla Salvini: “L’Eco e il movimento che Lei rappresenta hanno un concetto un po’ diverso di dialogo. Per noi, è sempre bidirezionale, teso, in termini politici, a favorire la crescita della persona nel suo complesso e lo sviluppo del benessere sociale della collettività…”.
Leggi l'articolo originale su TPI.it