“Cercate su Google Juncker che barcolla“, ha suggerito martedì 2 ottobre Matteo Salvini ospite della trasmissione Tagadà su La7. Il ministro dell’Interno e vicepremier italiano faceva riferimento a questo video, del 12 luglio scorso.
Nel video si vede il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker al vertice Nato di metà luglio a Bruxelles. L’ex premier del Lussemburgo viene aiutato a scendere e salire dai gradini, camminare in modo incerto e avanzare con difficoltà.
La clip è stata diffusa in rete ed è subito diventata virale. In molti, sulla base di queste immagini, hanno criticato Juncker, accusandolo di essere ubriaco durante la cerimonia.
Quella di Juncker ubriaco era però una notizia falsa. Il presidente della Commissione soffre da anni di un grave problema al nervo sciatico, una malattia cronica che nelle fasi acute gli impedisce di muoversi senza difficoltà.
Salvini ha però rispolverato quelle immagini per attaccare Juncker, suo avversario politico in questa fase di vaglio della manovra economica italiana sui tavoli di Bruxelles.
“Questo signore è il capo del governo di 500 milioni di europei – è quello che ha detto Salvini in tv – un signore che arriva da un paradiso fiscale come il Lussemburgo”.
Poi l’allusione al suo presunto alcolismo. “Se cercate su Google Juncker ‘sobrio’ o ‘barcollante’ vedrete immagini a volte impressionanti”. E poi aveva rincarato: “Parlo solo con persone sobrie”.
Prima di questo attacco, Juncker aveva commentato la situazione italiana. “L’Italia si sta allontanando dagli obiettivi di bilancio concordati. Abbiamo appena risolto la crisi in Grecia, non vorremmo affrontarne un’altra”.
Sebbene lo staff di Juncker abbia spiegato che l’avvocato lussemburghese soffre di sciatica e di mal di schiena ormai da tempo, l’insinuazione sul suo alcolismo viene ancora utilizzata come arma politica.
Mercoledì 3 ottobre anche Alessandro Di Battista aveva commentato la manovra economica con un lungo post su Facebook, scrivendo in un passaggio “funzionari di Bruxelles schiavi dell’alcol”.
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