Matteo Salvini, vicepremier leghista e ministro dell’Interno, vuole reintrodurre il grembiule obbligatorio a scuola, ma la maggioranza di presidi e studenti è contraria.
“Abbiamo appena reintrodotto l’educazione civica a scuola e vorrei che tornasse anche il grembiule, per evitare che vi sia il bambino con la felpa da 700 euro e quello che ce l’ha di terza mano perché non può permettersela”, ha detto Salvini nei giorni scorsi durante un comizio a San Giuliano Terme, in provincia di Pisa.
“Sento già chi griderà allo scandalo ed evocherà il duce, ma un paese migliore si costruisce anche con ordine e disciplina”, ha aggiunto il leader della Lega, prevedendo le polemiche.
I presidi, infatti, si schierano contro la proposta. Secondo Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, l’associazione nazionale presidi, “l’emergenza è un’altra”: “Abbiamo solai e i controsoffitti delle scuole che andrebbero monitorati, ogni settimana c’è un crollo”, fa notare il rappresentante dei dirigenti scolastici.
“A volte si tratta di fatti lievi, a volte cadono interi pezzi di soffitto: è questa una cosa molto urgente su cui intervenire e poi, se costa mettere a posto le situazioni, non costa quasi nulla fare le verifiche”.
“Un monitoraggio andrebbe fatto subito”, insiste Giannelli. “Questa è l’emergenza numero uno. Finora su questo fronte non è stato fatto nulla, non mi è arrivata alcuna segnalazione in tal senso dalle scuole”. “Invece si pensa a prendere le impronte digitali ai presidi, una misura che costerà 100 milioni di euro e che potrebbero essere dedicati ad altro”. “Reintrodurre il grembiule nelle scuole è possibile, ma non mi sembra questa la questione fondamentale”.
La proposta di Salvini sulla reintroduzione del grembiule obbligatorio a scuola non piace nemmeno agli studenti. Da un sondaggio condotto su circa mille di loro dal sito Skuola.net emerge che il 52 per cento degli alunni è contrario. “Come essere umano ho il diritto di scegliere come vestirmi, e di esprimere me stessa in ciò che indosso o faccio”, è il commento di una delle ragazze intervistate.
Il 28 per cento degli studenti è, invece, d’accordo con Salvini, mentre il 20 per cento si dice indifferente all’argomento.