Sabato 2 marzo si è tenuta a Milano la manifestazione contro razzismo e discriminazione intitolata “People, prima le persone”, un’iniziativa a cui hanno preso parte oltre mille associazioni e 700 comuni per un totale di 250 mila persone.
In molti, giovani e meno giovani, hanno marciato esponendo striscioni e cartelli, proprio come normalmente accade in una manifestazione. Fra questi striscioni, però, ce n’era uno che è stato poco gradito al vicepremier e ministro degli Interni leghista Matteo Salvini: lo teneva in mano Giulia, una studentessa salita sul carro dell’associazione I Sentinelli di Milano, e recitava: “Meglio buonista e puttana che fascista e salviniana”.
A notare il messaggio ben poco fraintendibile è stato direttamente il leader del Carroccio, il quale ha poi deciso di fotografarlo insieme alla ragazza che lo sorreggeva e postare la foto sui suoi profili social insieme al commento “Che gentil signora”.
Naturalmente il post del capo del Viminale ha immediatamente scatenato gli utenti, i quali non hanno risparmiato alcun tipo di insulto alla giovane ragazza: l’episodio ricorda quello dello scorso novembre, quando Salvini aveva pubblicato su Facebook la foto di tre studentesse del capoluogo lombardo (tutte minorenni) che, sempre durante un corteo, l’avevano contestato con la stessa energia di Giulia.
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Oppure l’episodio relativo sempre a un corteo a Milano dopo i fatti di Macerata: quella volta Salvini aveva pubblicato la foto di una ragazza che reggeva uno striscione con scritto “Stranieri non lasciateci soli con i fascisti”. La ragazza, anche in quella occasione, era sempre Giulia.
Nel giro di tre ore, sotto il nuovo post del ministro, c’erano già oltre 25 mila commenti: la maggior parte di questi contiene un’offesa sessista e vari insulti molto pesanti nei confronti della giovane. Fortunatamente, nonostante la pesante gogna a cui il ministro ha esposto la studentessa, compaiono – seppur in numero più limitato – anche i commenti di chi difende e appoggia Giulia.
Fra questi anche I Sentinelli e il loro portavoce Luca Paladini: “Giulia era sul nostro carro sabato. Giulia per un cartello che recitava “Migranti non lasciateci soli con i fascisti” esibito in occasione di una manifestazione dopo i fatti di Macerata era già stata additata da Matteo Salvini sulla sua bacheca Facebook. A Giulia arrivò addosso di tutto, dagli insulti sessisti a vere e proprie minacce di violenza fisica. Questa mattina quello che di mestiere fa il Ministro degli Interni, che conosce bene cosa ha fatto passare a Giulia, decide di rimandare i suoi sicari in missione. E ovviamente sono ripartiti insulti e minacce. Non ho memoria dal dopoguerra in poi, di un solo Paese dell’ Europa Occidentale con una figura che messa a tutela della sicurezza di tutti noi, impegna il suo tempo a mettere in una situazione di pericolo chi non la pensa come lui. È una cosa inaudita. Siamo tutti con Giulia. Siamo tutti Giulia“.