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Disegna Salvini gerarca fascista, street artist minacciata sui social | VIDEO

Cristina Donati Meyer mentre affigge l'opera "Una pisciata vi seppellirà". Credit: Instagram/Cristina Donati Meyer

Cristina Donati Meyer su un ponte del Naviglio Grande a Milano ha disegnato "Una pisciata vi seppellirà": l'opera è stata distrutta e lei minacciata

Di Cristiana Mastronicola
Pubblicato il 10 Ott. 2018 alle 14:00 Aggiornato il 10 Ott. 2018 alle 14:02

Si intitola “Una pisciata vi seppellirà” ed è l’opera di street art apparsa su un ponte del Naviglio Grande di Milano in cui il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini appare nelle vesti di un gerarca fascista. Accanto, due bambini che orinano sulle scarpe del leader della Lega.

La provocazione arriva dall’artista Cristina Donati Meyer, già protagonista di azioni simili in passato. L’opera, però, non è durata molto, ed è stata distrutto in poche ore. “Per la prima volta una mia opera è stata completamente distrutta, fatta minuziosamente a pezzi in modo che non ne restasse nulla”, spiega Donati Meyer a Repubblica Milano.

Dato positivo, questo, secondo l’artista: “Ne deduco che il clima si stia surriscaldando e questo per me significa che sto andando nella direzione giusta”. Il problema è che dopo la creazione dell’opera sono arrivate le minacce.

Le minacce

“Durante l’affissione ho anche ricevuto degli applausi dalla gente, ma poi su Facebook si sono manifestati i soliti leoni da tastiera”, ha spiegato l’artista-attivista.

“Una decina di persone mi ha scritto messaggi privati minacciando me e la mia famiglia e intimandomi di stare attenta nei miei spostamenti. Sporgerò denuncia. Un conto è non condividere i messaggi che voglio lanciare, un altro è arrivare a questo punto. Ho controllato i profili degli autori delle minacce: sono tutti sostenitori di Salvini e postano foto di bambini e gattini, salvo poi scagliarsi contro chi non la pensa come loro”, ha continuato Donati Meyer.

“Evidentemente la scorsa notte sono state fatte delle vere e proprie ronde anti-attivismo, perché è stata devastata anche l’opera ‘Europa’, che avevo collocato in San Babila durante l’incontro tra Salvini e Orban”.

Le altre provocazioni

E infatti l’artista già in passato aveva provocato il governo attuale e in particolare il ministro dell’Interno Salvini con altre opere d’arte affisse in giro per Milano. A giugno, l'”artivista” – come si definisce lei – aveva esposto davanti alla prefettura di Milano, in corso Monforte 31, un dipinto che raffigurava il vicepremier in versione Robocop che sorgeva dal mare.

In quell’occasione poliziotti e agenti della Digos erano intervenuti per fermarla e identificarla. Sulla sua pagina Facebook, Cristina Donati Meyer aveva scritto: “Oggi alle 13.30 abbiamo esposto e affisso un’opera raffigurante il ministro degli interni Salvini nelle vesti di ‘Robocop’ che sorge dal mare. ProAfrica Onlus ha commissionato l’opera e la performance di protesta. L’iniziativa è stata interrotta bruscamente dall’intervento della polizia e della Digos”.

Dopo Salvini-Robocop, ad agosto l’artista aveva disegnato lo scrittore napoletano Roberto Saviano dietro le sbarre, in viale Bligny, nel centro di Milano. “Sogno di un ministro in una notte di mezza estate”, si leggeva sull’opera.

In quel caso il riferimento era allo scontro tra lo scrittore e il ministro, per la possibilità di togliere la scorta allo scrittore prima e per la questione migranti poi. In un’altra occasione, Donati Meyer aveva disegnato un murale con i bambini ebrei marchiati nei campi di concentramento nazisti rifacendosi all’ipotesi di censimento per i rom avanzata dal ministro dell’Interno.

 

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