Salvini genitrici 2 – “Auguri a tutte le mamme che sono in questa piazza, a quelle che non ci sono più e a quelle che lo diventeranno, ma non auguri alle ‘genitrici due”.
A dirlo, dal palco di Sanremo dove si trovata per un’iniziativa elettorale, è stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Il vicepremier è così intervenuto a modo suo nelle celebrazioni per la festa della mamma, rimarcando le sue posizioni in favore della famiglia tradizionale e la sua contrarietà a ogni apertura nei confronti delle coppie omosessuali.
“A Bruxelles – ha aggiunto Savini – ci stanno prospettando come futuro una marmellata mondiale, dove non si capisce niente e dove sì che la mamma è la mamma, ma magari è anche un po’ papà e poi il nonno a settant’anni cambia vita. Ma no, lascia che ognuno faccia quello che creda”.
Salvini genitrici 2 | La legge – Lo scorso 3 aprile è entrato in vigore il provvedimento firmato il 31 gennaio dal ministero dell’Interno Matteo Salvini, da quello della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno e da quello dell’Economia, Giovanni Tria che reintroduce la dicitura “madre” e “padre” sulla carta d’identità, sostituendola a “genitore 1” e “genitore 2”.
Prima dell’approvazione di questa legge, nella Carta d’Identità erano indicati i nomi dei genitori, mentre con la nuova modifica si fa un chiaro riferimento al loro sesso, identificandoli come “madre” e “padre”. Un nuovo segno di chiusura da parte del governo nei confronti delle famiglie arcobaleno.
Salvini del resto dall’estate 2018 aveva chiarito di voler intervenire sulla questione.
In un’intervista alla testata cattolica online Nuova bussola quotidiana, il ministro dell’Interno aveva dichiarato: “La settimana scorsa mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell’Interno, sui moduli per la carta d’identità elettronica c’erano ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione ‘madre’ e ‘padre’. È una piccola cosa, un piccolo segnale, però è certo che farò tutto quello che è possibile al ministro dell’Interno e che comunque è previsto dalla Costituzione”.
Un proposito poi messo in pratica con la legge che ha ripristinato la dicitura “padre” e “madre”.
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