Salvini, dopo i vari dietro front di queste ultime ore, cambia di nuovo idea sulla cittadinanza a Ramy, il 13enne dello scuolabus dirottato a San Donato milanese. “Per me è sì alla cittadinanza a Ramy. È come se fosse mio figlio”, ha detto Matteo Salvini nel corso della registrazione del Maurizio Costanzo Show.
“Ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio, le leggi si possono superare”, ha detto Salvini.
A far cambiare idea a Salvini sarebbe stato l’altro vicepremier, Di Maio: “Nei giorni scorsi avevo inviato una lettera proprio ai ministeri competenti per chiedere loro di conferire la cittadinanza per meriti speciali al piccolo Rami. Sono felice di aver convinto anche Salvini sulla cittadinanza a questo bambino”.
Intanto Salvini ha invitato al ministero 5 ragazzi della scuola media “Vailati” e 12 carabinieri, Adam, che dopo aver nascosto il telefonino al terrorista, è riuscito a chiamare i Carabinieri, fornendo indicazioni utili; Aurora, che presa in ostaggio, ha mantenuto calma e sangue freddo; Fabio, che ha parlato con il terrorista, cercando di dissuaderlo e tranquillizzarlo; Nicolò, che si è offerto come ostaggio, dopo la richiesta del terrorista; Rami, anche lui capace di nascondere il telefonino chiamando i Carabinieri e fornendo ulteriori utili informazioni.
Anche Alfonso Bonafede era intervenuto sul caso: “Credo si debba riconoscere un merito e dare un riconoscimento importante a un bambino che è stato capace di essere forte e di evitare una tragedia. Bisogna dare la cittadinanza a Rami”.
Solo poche ore fa, nella tarda serata del 25 marzo, il ministro dell’Interno aveva detto che non vi erano gli elementi per concedere la cittadinanza.
Il motivo era il fatto che concedere la cittadinanza italiana al ragazzo avrebbe significato estenderla alla famiglia, ma uno zio del giovane di origine marocchina ha dei precedenti penali. Salvini aveva dunque detto che le cittadinanze non si regalano, “per dare le cittadinanze ho bisogno di fedine penali pulite”.
Alcuni giorni prima aveva creato grosso scalpore la dichiarazione di Salvini che aveva detto che se Ramy voleva lo Ius soli, avrebbe dovuto candidarsi in parlamento e cambiare la legge.
Ma prima ancora il ministro aveva detto che il Viminale era pronto a concedere la cittadinanza per meriti speciali al giovane “eroe”.
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