Lunedì 10 dicembre, nel corso dell’incontro con la stampa estera, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha parlato della necessità di riavvicinarsi, da un punto di vista politico ed economico, alla Germania.
Prendendo spunto dalla crisi che sta attraversando il presidente francese Emmanuel Macron, che ha dovuto fare delle concessioni ai gilet gialli dopo settimane di proteste, Salvini ha evidenziato come l’Italia potrebbe approfittare della situazione, proponendosi come interlocutore privilegiato della Germania.
Nel farlo, però, ha usato un’espressione quantomeno infelice.
“Visti i problemi che ci sono in Francia, l’Europa può ripartire dal dialogo tra Berlino e Roma – ha detto (e poi twittato) il vicepremier – L’asse franco-tedesco sta mostrando dei limiti, farò di tutto per rinnovare un nuovo asse Roma-Berlino”.
#Salvini: Visti i problemi che ci sono in Francia, l’Europa può ripartire dal dialogo tra Berlino e Roma. L’asse franco-tedesco sta mostrando dei limiti, farò di tutto per rinnovare un nuovo asse Roma-Berlino.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 10 dicembre 2018
L’asse Roma-Berlino, nel 1936, diede vita all’alleanza tra fascismo e nazismo poi sfociata nel Patto Tripartito del 1940, l’alleanza militare tra Italia, Germania e Giappone (chiamata anche “asse Roma-Berlino-Tokyo”) durante la seconda guerra mondiale.
A rendere celebre l’espressione fu nientemeno che Benito Mussolini, in un discorso tenuto a Milano il primo novembre 1936.
Insomma, dato il richiamo infausto di questa espressione, Salvini avrebbe potuto prestare maggiore attenzione alle sue scelte lessicali.
Sui social c’è chi non ha mancato di far notare la cosa. “Beh, io ci metterei anche Tokyo, a sto punto”, ha scritto un utente.
E sempre sui social, in queste ore molti si interrogano: quella del vicepremier è stata una semplice disattenzione, o fa parte di una sottile strategia volta ad attrarre i voti dell’estrema destra, senza rivendicare in maniera palese il richiamo al fascismo?