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Speleologa sopravvissuta: “Dopo 12 ore dentro una grotta, la paura stava prendendo il sopravvento”

L'operazione di salvataggio

Giusy Caldo, 42 anni di Brolo, era caduta, a 120 metri di profondità, in una grotta nelle Madonie. È stata tirata fuori dagli uomini del soccorso alpino

Di Veronica Di Benedetto Montaccini
Pubblicato il 16 Dic. 2018 alle 18:05

Salvata la speleologa ferita e bloccata in una grotta a 100 metri di profondità.

È salva e in buone condizioni Giusy Caldo, la speleologa di 42 anni rimasta bloccata da sabato pomeriggio all’interno dell’Abisso del Vento, la grotta nel territorio di Isnello, nel Palermitano, a più di cento metri di profondità.

La donna, che cadendo si era fratturata una gamba, è stata soccorsa da oltre 15 tecnici che hanno lavorato per tutta la notte in condizioni ambientali estremamente difficili.

“Sono grata agli uomini del soccorso alpino- dice Giusy a caldo – che non mi hanno lasciata sola un attimo. Certo ho avuto un po’ di paura ed ero molto stanca visto che sono stata costretta a restare per dodici ore nella grotta”. La grotta dove era rimasta intrappolata si chiama “l’ Abisso del Vento” e si trova alle pendici di Cozzo Balatelli, sulle Madonie, e ha uno sviluppo di circa due chilometri e una profondità di 220 metri.

“Nonostante le mie tante escursioni in questi anni non mi era mai successo di restare ferita”aggiunge la speleologa. Adesso dopo essere stata visitata al pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo, è stata trasferita nel reparto di ortopedia perché dovrà subire un intervento ad una gamba fratturata.

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