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    Niger, sacerdote italiano rapito da presunti jihadisti: “È stato portato via in moto, presi il pc e il telefono”

    Padre Pierluigi Maccalli, della Società delle missioni africane (Sma), si trovava nella parrocchia di Bomoanga, diocesi di Niamey

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 18 Set. 2018 alle 11:30 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 08:38

    Padre Pierluigi Maccalli, membro della Società delle missioni africane (Sma), è stato rapito in Niger nella notte tra lunedì 17 settembre e martedì 18 settembre da presunti jihadisti attivi nella zona. Lo riferisce l’agenzia Fides che ha avuto la notizia da padre Mauro Armanino, missionario a Niamey. sacerdote italiano rapito niger

    “Da qualche mese la zona si trova in stato di urgenza a causa di questa presenza di terroristi provenienti dal Mali e il Burkina Faso”, spiega Armanino.

    Padre Maccalli, originario della diocesi di Crema, già missionario in Costa d’Avorio per vari anni, si trovava nella parrocchia di Bomoanga, che fa parte della diocesi di Niamey.

    Come riporta Fides, padre Maccalli nel suo lavoro mette insieme evangelizzazione e promozione umana attraverso attività legati alle scuole e alla formazione per i giovani cittadini.

    Secondo quanto riportato da Agi, che ha sentito padre Luigino Frattin, il responsabile provinciale della Società, Macalli è stato portato via “su una moto da un gruppo di persone che hanno preso anche il suo computer, il cellulare e il computer delle suore”.

    “Con lui c’era solo un confratello indiano che ha fatto in tempo a nascondersi”, aggiunge Frattin che spiega che il missionario si trovava in una zona, al confine con il Burkina Faso, dove “vivono poche persone e tra un insediamento e l’altro ci sono decine di chilometri”.

    Maccalli era rientrato venerdì 7 settembre in Niger, dopo un periodo di vacanza in Italia. “Non aveva espresso particolari preoccupazioni anche se la zona è sempre più calda”, racconta ancora Frattin. “I sacerdoti erano comunque sempre prudenti, non uscivano mai di notte. E dopo il rapimento, abbiamo chiesto anche agli altri confratelli di recarsi a Niamey”.

    Secondo quanto riporta l’agenzia Fides, Macalli era attento alle problematiche legate alle culture locali, aveva organizzato incontri per affrontare temi e contrastare pratiche legate alle culture tradizionali, tra le quali anche la circoncisione e l’escissione delle ragazze “attirandosi anche una certa ostilità”. Potrebbe essere questo, affermano fonti locali, uno dei moventi per il rapimento, avvenuto una settimana dopo il suo rientro da un tempo di riposo in Italia”, scrive l’agenzia.

    La Missione Cattolica dei Padri SMA si trova in zona Gourmancé alla frontiera con il Burkina Faso e a circa 125 km dalla capitale Niamey.

    Il popolo Gourmancé, di circa 30mila abitanti, rivolge le sua attività principalmente all’agricoltura. La Missione dei Padri è attiva dagli anni Novanta e i villaggi visitati dai missionari sono più di 20, di cui 12 con piccole comunità cristiane, distanti dalla missione anche oltre 60 km.

    Notizia in aggiornamento

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