Zhang Yao aveva 20 anni ed era arrivata a Roma lo scorso marzo dalla Cina, come studentessa dell’Accademia di Belle Arti di via di Ripetta, grazie al progetto Marco Polo e Turandot.
Lunedì 5 dicembre la notizia della sua scomparsa; oggi è arrivata quella del ritrovamento di un corpo senza vita, dai tratti somatici orientali.
Il cadavere, che fa pensare a quello della giovane cinese, è stato trovato a Tor Sapienza, quartiere periferico romano, nella stessa zona in cui si erano perse le tracce della ragazza, appena uscita dall’ufficio immigrazione di via Patini.
La sua morte potrebbe essere legata a un furto, secondo quanto racconta un’amica che era al telefono con lei quando ha sentito Zhang urlare per lo scippo. Da quel momento l’amica non ha più avuto notizie della ragazza. In base alla ricostruzione, la borsa da mille euro che aveva con sé potrebbe avere attirato l’attenzione degli aggressori. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti la ragazza è stata investita da un treno in corsa mentre rincorreva i ladri.
Il corpo è stato trovato in un cespuglio lungo la linea ferroviaria che costeggia il campo rom di via Salviati.
Gli uffici dell’immigrazione di via Teofilo Patini si trovano vicino al luogo del ritrovamento, non lontano da una discarica, in una zona particolarmente disagiata della capitale.
Per sapere con certezza se si tratta della ragazza scomparsa bisognerà aspettare l’esame del DNA o il riconoscimento da parte dei genitori, che sono già in viaggio verso l’Italia dalla Mongolia.
La notizia della possibile morte della studentessa cinese fa tornare alla memoria un altro episodio di cronaca simile, quello di Beau Solomon, il cui corpo è stato trovato nel fiume Tevere il 4 luglio 2016. Il 19enne del Wisconsin avrebbe dovuto cominciare un periodo di studio a Roma, alla John Cabot University, ma ha perso la vita in seguito a un furto con aggressione.