L’assessore al Bilancio del comune di Roma, Marcello Minenna, e il capo di gabinetto, Carla Raineri, hanno rassegnato ieri le proprie dimissioni.
Motivo della decisione sarebbero i parere discordanti sulle modalità di nomina dei membri della giunta. Secondo le opposizioni, infatti, l’incarico di capo di gabinetto doveva essere assegnato con un bando e non a chiamata diretta.
Il comune di Roma si era quindi rivolto all’Autorità Nazionale Anticorruzione, la quale, dopo aver esaminato le carte, aveva dichiarato che la nomina di Carla Romana Raineri andava rivista poiché impropria.
Alle dimissioni di Raineri, scelta obbligata dopo la pronuncia dall’Anac, sono seguite quelle di Minenna.
“Trasparenza. È uno dei valori che ci contraddistingue e che perseguiamo. Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere un parere all’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su tutte le nomine fatte finora dalla Giunta. Una richiesta per garantire il massimo della trasparenza: il “palazzo” deve essere di vetro, tutti i cittadini devono poter vedere cosa accade dentro. Questo è il M5S” – ha scritto la sindaca Raggi su Facebook – “sulla base di due pareri contrastanti, ci siamo rivolti all’ANAC che, esaminate le carte, ha dichiarato che la nomina della Dott.ssa Carla Romana Raineri a Capo di Gabinetto va rivista in quanto “la corretta fonte normativa a cui fare riferimento è l’articolo 90 TUEL” e “l’applicazione, al caso di specie, dell’articolo 110 TUEL è da ritenersi impropria”. Ne prendiamo atto. Conseguentemente, sarà predisposta l’ordinanza di revoca”.
Il ruolo di capo di gabinetto è stato fin da subito sfortunato. Il primo ad essere stato nominato alla guida dell’ufficio era stato Daniele Frongia, poi spostato al ruolo di vicesindaco. La scelta cadde poi su Carla Romana Raineri, un altro magistrato che aveva già collaborato con il commissario Francesco Paolo Tronca.
La sindaca Virginia Raggi, a tre mesi dalle elezioni e dalla presentazione della giunta, dovrà ora trovare un altro nome da mettere a capo del suo gabinetto.
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