“Chi vuole pensare male può pensare male, noi abbiamo la coscienza tranquilla”. Francesca Barzini, una delle organizzatrici della manifestazione Roma dice Basta, risponde a TPI.it dopo l’attacco di Virginia Raggi.
La sindaca di Roma, in un lungo post Facebook, ha scritto che il sit-in di sabato 27 ottobre in piazza del Campidoglio è stato “strumentalizzato” dal Pd per “fini partitici”.
Barzini racconta una storia diversa: “Noi organizzatrici siamo sei donne, non abbiamo nessuno dietro. Ci abbiamo messo quattro mesi ad avere il permesso per la manifestazione dalla questura”.
“Ci tengo a sottolineare però che non siamo un gruppo apolitico”, aggiunge Barzini, “Scendere in piazza è un gesto politico. Ma siamo un gruppo apartitico”.
Le altre organizzatrici della manifestazione, che sabato ha portato in piazza 10mila persone, sono Emma Amiconi, tra le fondatrici di “Cittadinanza attiva” e di “Piazza Vittorio Partecipata”, Tatiana Campioni, ingegnere e assessore al Commercio del I Municipio di Roma, Valeria Grilli, architetto e a lungo presidente del Fai Lazio, Roberta Bernabei, storica dell’arte e guida turistica, e Martina Cardelli, editor in una casa editrice.
TPI.it ha contattato telefonicamente Francesca Barzini, che è anche una giornalista Rai, per sapere come le organizzatrici hanno preso la risposta della Raggi.
Siamo un gruppo di donne, di amiche – anche se non eravamo molto amiche prima di questa esperienza-. Ci siamo sentite all’inizio di maggio, dopo la morte di Elena Aubry sulla via del Mare. Lei è stata sbalzata per una buca ed è morta.
Qualche giorno dopo, l’8 maggio, è andato a fuoco l’autobus a via del Tritone. Così ci siamo sentite e abbiamo pensato che bisognasse fare qualcosa, far sentire il disagio della città, scendere in piazza.
Non è possibile – dicevamo – che nessuno faccia niente. Avvertivamo nell’aria che la vita stesse diventando ogni giorno più difficile. Così abbiamo creato un gruppo Facebook (Tutti per Roma. Roma per tutti, ndr).
Avviamo cominciato a riunirci settimanalmente. Volevamo fare una manifestazione a giugno, ma non siamo riuscite ad avere subito il permesso della questura.
Ci siamo visti allora a piazza dell’Esquilino, dove sono venute alcune decine di persone e abbiamo iniziato a prendere le mail e i contatti.
Durante l’estate abbiamo continuato a riunirci e a prendere adesioni. Ogni tanto arrivava qualcuno e poi se ne andava, noi sei abbiamo avuto la forza e la costanza di continuare.
Finalmente un mese fa è arrivato il permesso dalla questura.
Poi abbiamo avuto un’enorme esplosione con un video virale, con la canzone di Adriano Pappalardo “Ricominciamo” come sottofondo, che è stato un grandissimo lancio.
L’abbiamo scelto perché è anche un grandissimo inno d’amore alla città, ha un messaggio di speranza.
Con la diffusione del video sono arrivate migliaia di adesioni e i giornali hanno cominciato a parlare di noi.
Conosco tanta gente che non è riuscita neanche a salire le scale, secondo me eravamo anche di più.
Non così tanto. Ci aspettavamo la piazza piena, ma la scala piena e il traffico bloccato a piazza Venezia no.
Oggi ci sono 1.111 richieste di iscrizione alla pagina.
Non l’avrà scritta neanche lei. Lei non c’era in piazza, quindi come faceva a capire che erano tutte signore della “Roma bene” con le borse costose e il barboncino, come ha detto lei?
Corrado Formigli ha dato una risposta che parla per noi, e infatti poi loro hanno corretto un po’ il tiro. Si sono resi conto che non puoi disprezzare una piazza. Derisione e disprezzo non sono strumenti politici.
Ha già risposto Valeria Grilli, è una cosa quasi da querela. Non rispondiamo, o li quereliamo o stiamo zitti.
La sindaca ha risposto a Formigli dicendo di non aver attaccato la piazza ma il Pd.
Sì ma il Pd non c’entra niente. Tant’è vero che ci abbiamo messo quattro mesi ad avere il permesso di scendere in piazza, avevamo l’amplificazione che non funzionava, si capiva che era una manifestazione “fatta in casa”.
Se il Pd avesse avuto questa idea forse non starebbe come sta.
C’erano a titolo personale esponenti del Pd – credo fossero due – tra cui Carlo Calenda. C’era il Pd romano, ma non avevano bandiera. Non possiamo impedire alla gente di venire in piazza.
Comunque c’erano anche Stefano Parisi e Beatrice Lorenzin, esponenti di destra.
Non capisco. Non posso andare a casa loro e impedirgli di venire. Non li abbiamo cercati, non potevamo dirgli di andar via.
Faremo in modo che non succeda.
Intanto ci riposiamo, perché tutte noi abbiamo lavoro e famiglia. Io sono nonna e stasera starò con mio nipote.
Domani ci riuniremo di nuovo e valuteremo le proposte che i cittadini di Roma hanno depositato in due sacchi durante la manifestazione. A quel punto decideremo le prossime mosse, di certo non ci fermeremo qua.
Noi siamo un gruppo nato per questa manifestazione. Siamo state travolte dal successo. Non siamo una lista, saremo un’Osservatorio permanente su questa e altre amministrazioni. Poi non so, dobbiamo valutare con tranquillità come procedere.