Citazioni, melodia nelle parole, intreccio dei termini aulici a quelli comuni: Roberto Benigni ha incantato il pubblico con il suo monologo sull’amore.
Ospite per l’ultima puntata di Lessico Amoroso, il programma in onda su Rai 3 del popolare psicologo lacaniano Massimo Recalcati, l’attore toscano ha portato un discorso sull’innamoramento. Benigni mancava dal piccolo schermo dal 2014 e a convincercelo a tornare davanti ai telespettatori è stato proprio il tema a lui molto caro.
“Di amore ne possono parlare solo i poeti, i depositari di risposte. L’amore è una parola di lusso: se deve durare o bruciare io non lo so, ma c’è solo una persona che può rispondere a questa domanda e quella persona è Massimo Recalcati”, spiega Benigni, strappando una risata al pubblico.
Un intervento di quindici minuti, condensatissimi. Nella sua analisi Benigni cita tanti mostri sacri della cultura italiana: da Petrarca, che diceva che se uno racconta quanto è innamorato significa che non lo è fino in fondo, ad Adriano Celentano, che cantava che è solo una favola. Da Giuseppe Ungaretti, che descrive l’amore romantico come una “quiete accesa”, a Michelangelo Buonarroti, che racconta il turbamento di quando il tuo cuore appartiene a un altro.
L’amore, per Benigni, si divide in due rami agli antipodi: quello ossessivo che fa spettacolo, “pieno di paura, fame e sete che non si saziano mai”, e quello romantico del “e vissero felici e contenti”, “l’attitudine alla solidarietà, alla serenità, alla ripetizione che lo esalta”.
Per il regista de La vita è bella, è quest’ultimo a portare alla vera felicità: la monotonia della vita rende il sentimento meraviglioso e degno di essere vissuto. È quello l’amore che frantuma la morte, come diceva Jacopo Da Lentini.
Le frasi di Benigni portano l’attenzione sui “rapporti per niente”, ovvero senza niente in cambio: “L’amore che dura è più forte del Paradiso, dell’Inferno e del Purgatorio, è indistruttibile ed è fatto di nulla, solo delle piccole cose”. Non resta che innamorarsi.
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