Oggi nel mondo una persona ogni 122 è un rifugiato, uno sfollato interno o un richiedente asilo. Secondo il rapporto annuale dell’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) pubblicato il 18 giugno, le migrazioni forzate provocate da guerre e persecuzioni hanno registrato livelli record.
Il numero di rifugiati ha superato per la prima volta dalla seconda guerra mondiale la cifra di 50 milioni.
Gli sfollati che vivevano fuori dalle proprie case alla fine del 2014 erano 59.5 milioni, in netto aumento rispetto ai 51.2 milioni del 2013.
Se tutti gli sfollati costituissero uno stato, questo sarebbe – per numero di popolazione – il ventiquattresimo al mondo, con circa lo stesso numero di abitanti dell’Italia, più o meno 60 milioni di persone.
Nel 2014, in media, ogni giorno 42.500 persone sono diventate rifugiate, richiedenti asilo o sfollati interni. Si tratta di un aumento di circa quattro volte rispetto ai dati del 2010.
L’escalation è iniziata nel 2011, a causa del conflitto siriano, una delle principali cause di migrazione forzata al momento. Dalla fine del 2014 infatti quasi 4 milioni di siriani sono stati costretti a scappare e 7.6 milioni sono sfollati all’interno del Paese.
Nel mondo, un profugo su cinque è siriano.
Alla fine dell’anno scorso, si registravano 19.5 milioni di rifugiati, di cui più della metà era un bambino; 38.2 milioni erano sfollati; e 1.8 milioni erano richiedenti asilo.
Il Paese con il più alto numero di sfollati interni è la Colombia, con 137mila persone costrette a lasciare le proprie case nel 2014.
L’anno scorso solo 126.800 rifugiati sono potuti tornare nei loro rispettivi Paesi d’origine.
“È terribile che da una parte vi sia la totale impunità per quei conflitti nascenti e che, dall’altra, vi sia una totale incapacità da parte della comunità internazionale di lavorare insieme per fermare queste guerre e garantire la pace”, ha detto l’alto commissario dell’Unhcr, António Guterres.
Secondo il report, l’86 per cento dei rifugiati – quasi 9 su 10 – si trova in Paesi considerati sottosviluppati.
Guterres ha lanciato un appello alla comunità internazionale: “In un’era di esodi forzati di massa senza precedenti, abbiamo bisogno di una risposta umanitaria senza precedenti e di un rinnovato impegno globale in favore della tolleranza e della protezione delle persone in fuga da conflitti e persecuzioni“.
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