Regno Unito: Con 17.410.742 di voti a favore e 16.141.241 contro, i cittadini britannici si sono espressi a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Il referendum del 23 giugno era di tipo consultivo, e di conseguenza non aveva valore vincolante. Sarà il parlamento britannico a dover ratificare la decisione di uscire. Ci vorranno almeno due anni di trattative per formalizzare il divorzio.
Il valore della sterlina è crollato drammaticamente all’annuncio della vittoria della Brexit al referendum del 23 giugno. Un valore così basso non si vedeva dal 1985. È sceso di oltre il 10 per cento, arrivando a quota 1,3305 dollari.
Il premier britannico David Cameron, sostenitore della campagna per il Remain, ha annunciato le dimissioni nei prossimi tre mesi e ha rassicurato i cittadini britannici dopo la scelta di abbandonare l’Unione europea.
L’ex sindaco di Londra Boris Johnson, membro del partito dei conservatori, ha investito tutte le sue energie nella campagna pro Brexit, ottenendo l’ormai noto successo. “L’Unione europea è stata una nobile idea, ma non è più adatta a questo paese”, ha detto Johnson, ringraziando gli elettori che questa notte hanno detto no all’Europa.
– Spagna: La Spagna dopo il Brexit rivendica la sovranità su Gibilterra. Il ministro degli Esteri spagnolo José García Margallo ha dichiarato che la possibilità di una sovranità condivisa tra Madrid e Londra sulla dipendenza britannica è più vicina che mai.
– Europa: I governi dei 27 paesi dell’Unione europea si incontreranno la prossima settimana senza il Regno Unito nella riunione del Consiglio europeo, per valutare cosa fare nel prossimo futuro ed evitare una crisi sistemica. Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo ha dichiarato di voler mantenere l’unità dell’Europa, nonostante la vittoria del Leave nel referendum sulla Brexit.
Il presidente del parlamento europeo Martin Schulz si aspetta un avvio rapido delle negoziazioni per l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue, a seguito della vittoria del Leave nel referendum di giovedì 23 giugno e ha annunciato che un gruppo di avvocati ed esperti sta lavorando per velocizzare il procedimento previsto dall’articolo 50 del Trattato di Lisbona, che regola la materia.
– Stati Uniti: Il senatore del Vermont Bernie Sanders ha annunciato che voterà per la rivale democratica Hillary Clinton alle prossime elezioni presidenziali in programma a novembre. Tuttavia, il senatore del Vermont e agguerrito rivale della candidata democratica alle prossime elezioni non ha ancora annunciato il ritiro dalla campagna elettorale.
– Canada: Diversi incendi hanno devastato alcune aree della California. Almeno 80 abitazioni sono state danneggiate dalle fiamme e centinaia di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case minacciate dal fuoco. Nelle ultime ore sono stati impiegati circa 350 vigili del fuoco nel tentativo di domare le fiamme, ma non sono stati sufficienti per placare gli incendi. Questi ultimi sono stati innescati dalle temperature elevate, da una grave siccità e da venti caldi che in queste settimane hanno imperversato negli Stati Uniti occidentali.
– Colombia: il governo colombiano e i guerriglieri delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) hanno raggiunto uno storico accordo per porre fine alle ostilità che durano dal 1964. Dopo tre anni e mezzo di complicati negoziati avviati all’Avana, a Cuba, l’annuncio dell’accordo raggiunto dalle due parti in causa è stato dato giovedì, alla presenza di diversi capi di stato e del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon. L’accordo è stato visto come un importante passo in avanti sulla definitiva cessazione di ogni forma di ostilità tra il governo colombiano e i ribelli, che negli ultimi cinque decenni ha lasciato sul campo 220 mila morti, 45mila persone scomparse e quasi sette milioni di sfollati.
– Repubblica democratica del Congo: Le autorità della Repubblica democratica del Congo hanno annunciato l’arresto di un gruppo di uomini accusati di aver commesso atti di stupro ai danni di giovani donne. Il gruppo composto da 75 sospetti miliziani ha agito in prevalenza nella provincia del Kivu Sud, una delle 11 provincie della Repubblica democratica del Congo. Gli arresti sono stati effettuati dopo le continue segnalazioni di atti di violenza e omicidi commessi ai danni di numerose ragazze. Tra le persone fermate figura anche un deputato provinciale, Frederic Batumike.
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