Iraq: tre attacchi dinamitardi hanno colpito Baghdad, causando la morte di oltre 70 persone e ferendone più di 140. Un attentatore suicida ha fatto deflagrare contemporaneamente il suo giubbotto esplosivo e un secondo ordigno in un mercato nel quartiere sciita settentrionale di al-Shaab, causando la morte di 38 persone. Un’autobomba è esplosa invece nel quartiere misto di al-Rasheed, nel sud della capitale, uccidendo sei persone. Il terzo attacco è avvenuto a Sadr City, sobborgo sciita a nordest di Baghdad, provocando almeno 28 vittime. Si tratta della giornata peggiore dall’inizio del 2016 per la capitale irachena. La crisi politica, sostiene il primo ministro Haider al-Abadi, mina gli sforzi nella lotta all’Isis aggravando la situazione sul fronte sicurezza.
Un operatore umanitario australiano è morto nel nord dell’Iraq. L’uomo, di cui non è stato diffuso il nome su richiesta della famiglia, era impegnato nel disinnesco di uno dei tanti ordigni lasciati dall’Isis quando si è ritirato dalla regione di Daquq. La bomba contenente circa 7 chilogrammi di esplosivo è esplosa, uccidendolo sul colpo.
– Austria: il vertice internazionale dei ministri degli esteri, tenutosi a Vienna, non ha trovato un accordo sulla data in cui riprenderanno i colloqui di pace sulla Siria, mentre l’opposizione siriana ha detto che non tornerà al tavolo negoziale di Ginevra se le condizioni all’interno del paese non miglioreranno. L’Hnc chiede accesso incondizionati agli aiuti umanitari e l’implementazione e il rispetto di una tregua totale.
– Siria: oltre 50 persone sono morte nel corso degli scontri tra il gruppo ribelle Jaish al-Islam e una fazione rivale a Ghouta, sobborgo a est di Damasco. Jaish al-Islam è uno dei gruppi che fa parte dell’Alto comitato per i negoziati (Hnc) che partecipa ai colloqui di pace di Ginevra sponsorizzati dalle Nazioni Unite. A contenderle il dominio dell’area il gruppo Failaq al-Rahman, sostenuto da un altro gruppo chiamato Esercito Fustat, tra i cui ranghi vi sono anche membri del Fronte al-Nusra, l’affiliato siriano di al-Qaeda. Negli scontri cominciati a fine aprile hanno già perso la vita oltre 500 persone.
– Canada: il governo guidato dal premier Justin Trudeau introdurrà una legge per la protezione dei cittadini transessuali contro la discriminazione e la violenza. Il primo ministro ha detto che il Canada deve essere d’esempio per il resto del mondo nel combattere i crimini d’odio, poiché sono “semplicemente inaccettabili”.
– Paesi Bassi: un tribunale internazionale ha rigettato il tentativo della casa produttrice di sigarette Phillip Morris di fare causa all’Australia, la quale ha introdotto una legge perché le sigarette vengano vendute in pacchetti che non riportano il marchio. La corte di arbitrato internazionale ha stabilito di non avere giurisdizione in merito e che l’iniziativa legale della Phillip Morris costituisce un abuso di diritto.
– Thailandia: le autorità thailandesi hanno deciso di chiudere ai visitatori l’isola di Koh Tachai perché il turismo di massa ne danneggia gravemente l’ambiente e le risorse naturali. Si tratta di una località particolarmente popolare tra i turisti e in particolare tra gli amanti dell’esplorazione subaquea. Koh Tachai fa parte di un parco nazionale chiuso al pubblico per buona parte dell’anno (da metà maggio a metà ottobre), ma l’isola non riaprirà al turismo.
– Yemen: le autorità locali della seconda città del paese, Aden, hanno vietato l’uso di khat nei giorni feriali. La pratica di masticare le foglie della pianta è vecchia di secoli e, nonostante più di un anno di guerra civile, non è stata abbandonata. Il divieto risponde a preoccupazioni riguardo la salute, la sicurezza e la pace sociale. Infatti, il khat rilascia sostanze chimiche assimiliabili alle anfetamine che producono una lieve alterazione dei sensi.