Germania: un uomo di 50 anni è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti in un’aggressione presso la stazione ferroviaria di Grafing, 32 chilometri a sudest di Monaco di Baviera, nella Germania meridionale. L’assalitore, che ha usato una lama lunga 10 centimetri, è un cittadino tedesco di 27 anni che soffre di disturbi psichici. La polizia bavarese ha riferito che ha agito da solo e che alla base del gesto non ci sarebbero motivi politici. Secondo alcuni testimoni, avrebbe urlato “Allahu akbar” (“Dio è grande” in arabo) prima di agire, questa mattina intorno alle 5. Tuttavia non ci sarebbe alcuna prova di legami con il terrorismo di matrice islamica.
– Italia: i carabinieri hanno arrestato tre persone tra Bari e Milano, sospettate di appartenere a una cellula terroristica internazionale che stava progettando degli attacchi a Roma e Londra. Si tratta di due cittadini afghani e di un pachistano. Altri due afghani, residenti nell’hinterland barese, sono ricercati ma sarebbero al momento nel paese di origine.
– Filippine: Rodrigo Duterte ha vinto le elezioni presidenziali nelle Filippine. Il 71enne ex sindaco di Davao ha ottenuto circa il 40 per cento dei suffragi, che corrispondono a circa 15 milioni di preferenze, staccando di alcuni milioni di voti i suoi avversari. La sua campagna era fortemente incentrata sull’ordine pubblico e la sicurezza. Durante i suoi mandati come primo cittadino di Davao, città nota per l’alto tasso di criminalità, ha messo in atto un vigoroso giro di vite contro i criminali, tanto da essere soprannominato “il castigatore”. In molti lo hanno definito “il Donald Trump delle Filippine”.
– Francia: il governo francese ha deciso di aggirare il parlamento e promulgare la legge sul lavoro per decreto, come consentito dalla costituzione, evitando così di affrontare una discussione in parlamento dall’esito incerto. La controversa riforma che facilita l’assunzione ma anche il licenziamento è stata duramente contestata in settimane di proteste nelle principali città della Francia.
– Brasile: il senato brasiliano ha deciso di proseguire il procedimento di impeachment a carico della presidente Dilma Rousseff, ignorando la richiesta del presidente ad interim del congresso Waldir Maranhao di riportare la questione alla camera per un nuovo voto. In seguito alla decisione del senato, Maranhao ha fatto retromarcia e ha revocato l’annullamento per irregolarità procedurali del voto del 17 aprile, con il quale era stata messa in stato di accusa Rousseff. Il procuratore generale brasiliano Eduardo Cardozo ha in seguito chiesto alla Corte suprema di annullare il procedimento di impeachment.
– Siria: bombardamenti aerei sulla cittadina di Binnish, nella provincia di Idlib, nel nordest della Siria, hanno ucciso almeno 14 persone, tra cui un comandante delle forze ribelli locali. Nonostante le forze governative abbiano annunciato nella tarda serata di ieri l’estensione di 48 ore della tregua ad Aleppo, i combattimenti all’interno e nei dintorni della città proseguono. Aleppo e Idlib distano circa 50 chilometri l’una dall’altra e l’area ha visto negli ultimi tempi un’escalation di violenza. La provincia di Idlib, anch’essa confinante con la Turchia a nord, è quasi interamente sotto il controllo di gruppi ribelli e di milizie estremiste tra cui il Fronte al-Nusra, affiliato siriano di al-Qaeda, e Ahrar al-Sham.
– Turchia: un’autobomba esplosa a Diyarbakir, nel sudest della Turchia, regione a maggioranza curda, ha ucciso tre persone. L’attacco è avvenuto nel centro cittadino nei pressi di un veicolo della polizia. Quarantacinque persone sono rimaste ferite, tra cui 12 poliziotti e cinque detenuti che venivano trasferiti. Alcuni di essi avrebbero dei legami con il Pkk, partito dei lavoratori curdo, che il governo di Ankara considera organizzazione terroristica.
– Yemen: le fazioni in guerra in Yemen avrebbero raggiunto un accordo preliminare per il rilascio di tutti i prigionieri entro 20 giorni. Tuttavia, i ribelli houthi, hanno negato la notizia.
Qualora l’accordo venisse effettuato, si tratterebbe di un passo importante, la prima vera svolta nel corso dei negoziati di pace, inaugurati in Kuwait tre settimane fa, che hanno rischiato di paralizzarsi nei giorni scorsi a causa delle violazioni del cessate il fuoco.
– Etiopia: 19 dei 125 bambini rapiti lo scorso 15 aprile da un villaggio Nuer etiope nella regione di Gambella, situata a cavallo tra Etiopia e Sud Sudan, sono stati liberati grazie alla mediazione del governo di Giuba. I bambini erano tenuti in ostaggio da un gruppo armato sudsudanese appartenente alla tribù Murle che aveva condotto un raid costato la vita a oltre 200 persone.
– Stati Uniti: Obama sarà il primo presidente degli Stati Uniti in carica a recarsi in visita a Hiroshima, il 27 maggio 2016. Durante la visita sarà accompagnato dal primo ministro giapponese Shinzo Abe, ma non porgerà le scuse della nazione per aver sganciato, il 6 agosto 1945, la bomba atomica sulla città.
– Nigeria: cinque uomini delle forze di sicurezza nigeriane sono rimasti uccisi nel corso di due attacchi nella regione del delta del Niger, area dove si concentrano le risorse petrolifere della Nigeria. Le ripetute aggressioni hanno notevolmente ridotto la produzione di greggio, e i sindacato hanno chiesto l’evacuazione del personale impiegato negli impianti della regione.