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Cosa è successo il 7 ottobre nel mondo

Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Di TPI
Pubblicato il 7 Ott. 2016 alle 19:13

Haiti: il bilancio delle vittime provocate dal passaggio dell’uragano Matthew è salito ad almeno 842 secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters. Decine di migliaia di persone sono rimaste senza casa ad Haiti, mentre sono scattate evacuazioni di massa lungo la costa in Florida, Georgia, South Carolina e North Carolina. Si tratta del più forte uragano che ha colpito la punta degli Stati Uniti nell’ultimo decennio.

Svezia: il premio Nobel per la pace è stato assegnato al presidente colombiano Juan Manuel Santos “per i suoi sforzi risoluti di mettere fine alla guerra civile che ha colpito il suo paese per più di cinquant’anni”. Sforzi che hanno avuto il loro culmine con l’accordo di pace stabilito con le forze armate rivoluzionarie (Farc) avvenuto nelle ultime settimane.

Siria: il segretario di stato Usa John Kerry ha dichiarato che la Russia e il governo siriano dovrebbero essere indagati per crimini di guerra. “Devono al mondo più di una spiegazione sul perché continuano a colpire gli ospedali e le strutture sanitarie e i bambini”, ha dichiarato, unendosi al funzionario tedesco Norbert Roettgen, membro del partito della cancelliera Merkel (Cdu), il quale ha chiesto nuove sanzioni contro la Russia per il suo ruolo nei bombardamenti sulla Siria. Le forze aree siriane e russe hanno intensificato la campagna di raid sulla città di Aleppo e colpito ripetutamente infrastrutture e centri medici, ma sia Damasco che Mosca negano di aver mai bombardato gli ospedali e insistono che i loro obiettivi sono unicamente i miliziani ribelli.

Marocco: gli islamici moderati del partito Giustizia e sviluppo (Pjd), alla guida della coalizione di governo in carica dal 2011, sono i favoriti alle elezioni parlamentari che si sono tenute oggi. Si tratta delle seconde elezioni nel paese da quando il re ha cambiato la costituzione cinque anni fa, sull’onda delle proteste della cosiddetta Primavera araba, trasferendo alcuni dei suoi poteri ad altri organi dello stato. Il principale rivale è il partito Autenticità e modernità (Pam) che, secondo i suoi oppositori, è vicino agli interessi del palazzo reale.

Pakistan: due bombe hanno colpito un treno nella regione del Belucistan uccidendo almeno quattro persone e ferendone 16. Gli ordigni erano collocati sotto il Jaffar Express, che percorre la tratta Quetta-Rawalpindi, cioè quella tra il capoluogo del Belucistan e una cittadina vicina alla capitale Islamabad. All’esplosione della prima bomba, il treno è stato fermato e mentre le persone scendevano dalle carrozze è esplosa anche la seconda, collocata sotto un diverso vagone. L’episodio è avvenuto nei pressi della cittadina di Mach, circa 65 chilometri a sudest di Quetta. Non c’è stata ancora alcuna rivendicazione, ma i ribelli di etnia beluci hanno colpito in passato le infrastrutture dei trasporti della provincia.

– Italia: l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino è stato assolto dalle accuse di peculato, falso e truffa dal tribunale della capitale. La procura aveva chiesto per lui 3 anni e un mese di reclusione per aver usato la carta di credito del comune di Roma per pagare 56 cene private spacciandole per incontri di carattere istituzionale, fatti dei quali il tribunale ha ritenuto l’ex sindaco non colpevole. Il sindaco è stato assolto anche per quanto riguarda l’accusa di truffa relativa alla sua onlus Imagine. La procura sosteneva che Marino, legale rappresentante dell’associazione, avesse pagato collaboratori fittizi. La vicenda degli scontrini era emersa nell’ottobre 2015 e aveva portato l’allora sindaco di Roma a lasciare il proprio incarico, soprattutto per via delle pressioni del Partito Democratico locale.

Regno Unito: alcuni expats britannici che vivono nell’Unione europea hanno fatto causa al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker per il suo rifiuto di condurre discussioni informali su Brexit.

Venezuela: il leader dell’opposizione del Venezuela, Henrique Capriles, sostiene di essere in grado di raccogliere i 4 milioni di firme che occorrono per indire un referendum revocatorio e costringere il presidente Nicolas Maduro a dimettersi. Le forze d’opposizione e molti cittadini ritengono che il governo socialista di Maduro sia responsabile della crisi economica del paese e accusano la commissione elettorale di voler posticipare al 2017 un referendum che anticiperebbe la caduta del governo.

– Taiwan: Audrey Tang è la prima ministra transgender del mondo. Nata nel 1981 con il nome di Autrijus, Tang è stata scelta ad agosto per gestire il ministero senza portafoglio del Digitale, il primo di Taiwan, e ha assunto l’incarico il primo ottobre.

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