Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Cosa è successo il 7 febbraio nel mondo

Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Di TPI
Pubblicato il 7 Feb. 2017 alle 19:11

Francia: torna la violenza nelle banlieue parigine. Per la terza notte consecutiva ci sono stati scontri tra giovani e la polizia nel sobborgo settentrionale di Aulnay-sous-Bois, dopo l’arresto di un 22enne di colore in seguito al quale sono stati incriminati e sospesi dal servizio quattro poliziotti. Il giovane ha denunciato di aver subito violenza sessuale da uno dei quattro agenti e di essere stato malmenato dagli altri tre poliziotti. Il video

– Romania: migliaia di cittadini romeni sono scesi in piazza per manifestare contro il governo, dopo l’approvazione di un decreto per la liberazione di decine di funzionari in carcere per corruzione. Il 4 febbraio 2017 le richieste della piazza sono state ascoltate e il decreto è stato ritirato. Nonostante questo iniziale successo si continua però a protestare. Tutto quello che c’è da sapere

– Francia: l’ex capo di stato francese Nicolas Sarkozy è stato rinviato a giudizio per i finanziamenti illeciti alla sua campagna elettorale presidenziale del 2012. I giudici hanno ordinato il rinvio anche dei 13 coimputati nell’inchiesta denominata “Bygmalion”. Sarkozy, che è uscito sconfitto sia alle elezioni del 2012 vinte dal socialista Francois Hollande che dalle primarie repubblicane per le presidenziali di aprile 2017 vinte da Francois Fillon, ha negato di essere stato al corrente dei finanziamenti illegali. 

– Turchia: il presidente della commissione d’inchiesta parlamentare turca incaricata di fare luce sul fallito golpe della notte tra il 15 e il 16 luglio 2016 ha dichiarato che i servizi segreti statunitensi erano coinvolti nel tentativo di colpo di stato. “Ci sono sospetti che suggeriscono relazioni finanziarie e politiche di Fethullah Gulen con la Central Intelligence Agency. Funzionari della Cia lo aiutano e non permettono che sia mandato all’estero. 

– Afghanistan: almeno 20 persone hanno perso la vita uccise da un’esplosione all’esterno della Corte Suprema di Kabul, capitale dell’Afghanistan, martedì 7 febbraio 2017. Il ministro della Salute pubblica ha reso noto che 38 feriti sono stati trasportati negli ospedali cittadini e che il numero delle vittime è destinato a crescere. L’attacco, l’ennesimo a colpire il potere giudiziario, non è ancora stato rivendicato. 

– Iran: cresce la tensione tra Iran e Stati Uniti. Dopo il test missilistico effettuato dall’Iran il 30 gennaio, e le conseguenti nuove sanzioni disposte dagli Stati Uniti nei confronti di Teheran, il 7 febbraio l’ayatollah Sayyed Ali Khamenei ha parlato per la prima volta dei rapporti tra il suo paese e l’America di Trump, attaccando il presidente statunitense. Secondo il leader supremo iraniano, Donald Trump sta mostrando il “vero volto” della corruzione americana. 

– Stati Uniti: Donald Trump ha chiesto di ripristinare il bando che vieta l’ingresso negli Stati Uniti degli immigrati provenienti da sette paesi a maggioranza islamica, oppure confermare la sospensione di un decreto che continua a suscitare polemiche anche fuori dai confini statunitensi. La scelta spetta ai giudici della Corte federale d’appello di San Francisco. 

– Birmania: un monaco buddista è stato arrestato in Birmania per essere stato trovato in possesso di oltre quattro milioni di pillole di metanfetamine, martedì 7 febbraio 2017. Il religioso è stato fermato domenica 5 febbraio nello stato di Rakhine, che confina con il Bangladesh, in seguito a una soffiata. Nella sua auto sono state trovate 400mila pillole e un milione di kyats (circa 750 euro) in contanti e una successiva perquisizione nel monastero del monaco ha reperito altri 4,2 milioni di dosi insieme a una granata e munizioni. 

– Regno Unito: il presidente della Camera bassa britannica John Bercow ha scatenato polemiche dichiarando che ritiene inappropriato che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump faccia un discorso all’assemblea parlamentare nel corso della sua visita ufficiale nel Regno Unito. “Per quanto riguarda questo posto”, ha detto Bercow parlando alla Camera dei Comuni, “ritengo fortemente che la nostra opposizione al razzismo e al sessismo e il nostro sostegno all’uguaglianza di fronte alla legge e all’indipendenza del potere giudiziario siano importanti considerazioni”. 

– Libia: l’ambasciatore italiano in Libia Giuseppe Perrone ha incontrato le autorità dell’est del paese che non riconoscono il governo di unità nazionale di Tripoli appoggiato dalla Nazioni Unite e guidato dal premier Fayez al-Serraj. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha dichiarato alle commissioni Esteri e Difesa che l’incontro è stato “proficuo”. “La situazione in Libia va affrontata con pragmatismo”, ha dichiarato Alfano. 

– Israele: scambio di colpi d’artiglieria pesante tra Gaza e Israele. Le forze armate israeliane hanno attaccato alcuni obiettivi di Hamas nella striscia di Gaza ferendo almeno tre persone. Si è trattato di una rappresaglia dopo che un razzo palestinese ha raggiunto il territorio israeliano, senza causare vittime né danni. Sono entrati in azione sia l’aeronautica, che ha condotto raid aerei nel nord di Gaza colpendo tre postazioni di Hamas, sia i carri armati. 

– Canada: una donna canadese è stata trovata colpevole di aver nascosto i corpi senza vita di sei bambini. I cadaveri dei neonati sono stati rinvenuti nell’ottobre del 2014 dagli impiegati incaricati di ripulire un ripostiglio preso in affitto presso un deposito U-Haul a Winnipeg, nella provincia di Manitoba, e avevano immediatamente allertato le autorità. Erano stati rinvenuti sei feti completamente o quasi completamente formati e in diversi stadi di decomposizione. 

– Siria: secondo il gruppo per la difesa dei diritti umani Amnesty International, il regime siriano di Bashar al-Assad ha segretamente messo a morte oltre 13mila persone nel famigerato carcere militare damasceno di Saydnaya, soprannominato “il mattatoio”. L’organizzazione denuncia che tra il 2011, anno di inizio del sollevamento siriano, e il 2015 sono avvenute impiccagioni di massa: una o due volte a settimana venivano uccise tra le 20 e le 50 persone. 

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version