Francia: un uomo è stato accoltellato in Francia da un individuo che prima di aggredirlo avrebbe urlato “Allah Akbar”. L’aggressione è avvenuta nella città di Strasburgo. La vittima, Chalom Levy, ebreo, è stato trasportato in ospedale e non avrebbe riportato delle ferie gravi. La polizia ha arrestato l’aggressore sul luogo dell’incidente e sta procedendo con le indagini per fare chiarezza sulle motivazioni alla base del gesto. Mendel Samama, un rabbino e buon amico della vittima ha raccontato al quotidiano The Independent che la vittima, 62 anni, indossava una kippa ebraica quando è stato preso di mira. “Era in giro a fare compere per lo Shabbat (il giorno di riposo ebraico, il sabato) e stava tornando a casa quando è stato aggredito nei pressi della sua abitazione”, ha raccontato Samama.
– Ungheria: teste decapitate e scuoiate, appese al confine tra Ungheria e Serbia. È l’ultima trovata per dissuadere i migranti dall’attraversare la frontiera. Le teste, per fortuna, non sono teste umane, ma solo delle barbabietole da zucchero truccate ad arte e l’effetto è ugualmente scabroso. L’anno scorso il governo di estrema destra di Budapest aveva costruito un muro difensivo al confine con la Serbia, proprio in funzione anti-migranti e ha varato politiche fortemente xenofobe per impedire ai profughi siriani che percorrono la rotta balcanica di entrare nel paese. Le immagini dei fantocci sono state diffuse dalla pagina Facebook, Magyar Rendorök és Katonák, vele-TEK vagyunk (Polizia, forze antiterrorismo e soldati ungheresi, siamo con voi), e poi ritwittate dal giornalista ungherese Szabolcs Panyi.
– Brasile: avevano detto di essere stati derubati da uomini armati. Ma in realtà, era tutto falso. A mettere in piedi questa messinscena sono stati quattro nuotatori americani: Ryan Lochte, Jimmy Feigen, Gunnar Bentz e Jack Conger. Nello specifico, i primi due avrebbero confessato di aver subito una rapina a mano armata da un gruppo di uomini non ben identificati, dopo che il taxi sul quale viaggiavano era stato fermato. Ma i filmati diffusi dal network CCTV mostrano un’altra storia, ovvero che i quattro atleti visibilmente ubriachi avrebbero dapprima scatenato una colluttazione con il personale di una pompa di benzina – situata non molto lontano dal villaggio olimpico – per poi successivamente aver danneggiato la porta di un bagno pubblico.
– Messico: la polizia federale messicana è accusata di aver ucciso 22 persone in esecuzioni extragiudiziali in un blitz contro un cartello della droga alcuni mesi fa. Si era trattato di una delle più sanguinose operazioni di polizia nell’ambito della guerra ai cartelli della droga in Messico. Un agente di polizia e 42 sospetti, tra cui le 22 esecuzioni extragiudiziali, sono stati uccisi nel blitz avvenuto in un ranch nello stato di Tanhuato, nello stato di Michoacan, il 15 maggio scorso. I poliziotti hanno detto di aver risposto al fuoco per autodifesa, ma il numero di morti ha destato sospetti. La Commissione Nazionale dei Diritti Umani (Cndh) che ha indagato sul caso sostiene che la polizia avrebbe tentato di coprire l’episodio. I gruppi per i diritti umani nel paese chiedono da tempo un miglioramento degli standard di rispetto dei diritti umani da parte della polizia e la fine delle uccisioni arbitrarie.
– Russia: Mosca è pronta a sostenere la proposta dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Staffan de Mistura, per una tregua umanitaria di 48 ore nella città siriana di Aleppo, in modo da rifornire alla popolazione locale cibo e medicine. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov. I dettagli del cessate il fuoco saranno determinati dopo che le Nazioni Unite e gli Stati Uniti forniranno le loro disponibilità. De Mistura aveva chiesto una tregua umanitaria per consentire ai convogli delle Nazioni Unite di entrare ad Aleppo, dicendo che nel mese di agosto neanche un convoglio era stato in grado di raggiungere le zone assediate. Secondo quanto riferito da Konashenkov, la Russia è pronta a fornire assistenza nel passaggio sicuro dei convogli umanitari delle Nazioni Unite in Siria, coordinandosi con il governo siriano.
– Yemen: Medici Senza Frontiere ha dichiarato di voler ritirare il suo personale da sei ospedali nel nord dello Yemen dopo l’attacco aereo della coalizione a guida saudita che lo scorso 16 agosto ha colpito un ospedale, uccidendo almeno 19 persone nel distretto di Abs. L’organizzazione francese ha detto in una dichiarazione che continuare a rimanere nei governatorati di Saada e Hajjah era “pericoloso sia per i pazienti che per il personale”. Hanno aggiunto che gli ospedali rimarranno in gestione del personale locale. Medici senza frontiere denuncia il fatto che gli attacchi aerei sono continuati nonostante avessero condiviso le coordinate satellitari dei loro ospedali con le parti coinvolte nel conflitto.
– Stati Uniti: Donald Trump sperimenta una nuova tattica in campagna elettorale, che è iniziata con il chiedere scusa pubblicamente per i toni violenti dei mesi scorsi al comizio di Charlotte, in North Carolina. Si tratta di un Trump, almeno in apparenza, del tutto nuovo rispetto al passato quando il suo mantra era “mai ritrattare, mai chiedere scusa”. “A volte nel fervore del dibattito e parlando di una moltitudine di problemi, non si scelgono le parole giuste o si dice la cosa sbagliata. Io l’ho fatto e mi dispiace, che ci crediate o no. Mi dispiace in particolare per le volte in cui ho causato dolore a qualcuno”. Ha poi proseguito garantendo che, a differenza di Hillary Clinton, “dirà sempre la verità”.
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