Ogni regina che si rispetti possiede un castello, un terreno e delle carrozze per attraversarlo. E non fa eccezione Raselma, alias Cena Halilovic, soprannominata la “regina dei rom”, che al fisco risultava nullatenente e quindi intascava gli assegni familiari dal comune di Torino.
Come racconta TgCom24, negli anni Raselma, del clan di rom musulmani originari del Kosovo Korakhanè, ha accumulato 70mila euro di contributi sociali da parte dell’amministrazione, per lei e per altre 22 persone della sua famiglia, perché risultava avere i requisiti per ottenerli in quanto indigente.
Ma la “reginetta” possedeva in realtà un ricco tesoro: il castello, appunto, un terreno in collina in provincia di Asti, un hotel, una casa bunker a Mostar in Bosnia Erzegovina, ville con piscina e vasche idromassaggio.
Non solo: Raselma aveva un vastissimo parco auto, ben 400 macchine di lusso. Al suo ultimo matrimonio avrebbe addirittura regalato una Ferrari a suo marito, portandola come dote.
Raselma era stata arrestata nell’aprile del 2017 in Spagna, a Girona. Dopo essere stata scarcerata, era sparita nel nulla. Le autorità le hanno confiscato 420mila euro di denaro contante, ma il suo patrimonio è ben più grande e difficile da quantificare
Patrimonio, sottolinea TgCom24, “accumulato in pochi anni grazie a truffe, furti di rame e metalli ferrosi e al traffico di auto, rubate in Italia e rivendute nei paesi dell’Est. Eppure per lo Stato italiano, la regina dei rom era indigente e meritava assistenza e aiuti in denaro”.
Contributi che, stando a quanto raccontato e mostrato nel servizio di TgCom24, la famiglia non doveva ricevere e che il comune avrebbe potuto versare a chi ne aveva veramente bisogno.
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