Lo striscione dedicato a Giulio Regeni è stato rimosso dal palazzo in cui ha sede il consiglio comunale di Treviso.
A denunciarlo è il capogruppo del Partito democratico nell’assemblea comunale, Stefano Pelloni.
“Sono molto sorpreso dal non vedere più lo striscione in piazza dei Signori, spero si tratti solo di un brutto malinteso”, ha scritto il consigliere in una nota diffusa nella serata di martedì 24 luglio 2018.
L’amministrazione comunale di Treviso non ha ancora commentato.
La vicenda ricorda quanto avvenuto nelle settimane scorse a Pisa.
In quel caso lo striscione “Verità per Giulio”, simbolo della campagna internazionale per chiedere verità sulla morte del giovane ricercatore ucciso in Egitto, era stato rimosso dalla facciata del palazzo comunale per lasciare posto a bandiere da piazzare in occasione di una festa locale.
A Treviso lo striscione, frutto di una iniziativa della ong Amnesty International, era stato fortemente voluto dalla precedente amministrazione di centrosinistra.
Nella città veneta si è da poco insediata la nuova giunta guidata dal sindaco Mario Conte, della Lega, che alle recenti elezioni amministrative ha sconfitto il primo cittadino uscente Giovanni Manildo, del Partito democratico.
Lo striscione dedicato a Regeni è stato rimosso dalla facciata di Palazzo dei Trecento, che ospita le riunioni del consiglio comunale.
“La campagna di Amnesty International va oltre gli schieramenti politici. Giulio Regeni ha rappresentato per una generazione la fuga dei cervelli italiani, che non trovano possibilità in Italia e ma che vengono valorizzati nella loro attività di ricerca all’estero”, ha sottolineato il capogruppo dem Pelloni.
“Figure come quelle di Giulio Regeni, ricercatore in Inghilterra morto in Egitto, e di Valeria Solesin, dottoranda veneziana a Parigi morta nell’attentato dell’Isis al Bataclan, dovrebbero essere ricordate dalla nostra città in maniera più importante”, secondo il consigliere.
Pelloni ha annunciato che durante il prossimo consiglio comunale proporrà “con una mozione di intitolare uno spazio comunale, magari un luogo di studio vissuto in primo luogo dai giovani studenti trevigiani, a Giulio Regeni e a Valeria Solesin”.