Il 9 gennaio 2019 è arrivato il parere positivo della relatrice Fabiana Dadone, in quota M5S, sull’emendamento presentato dal Pd che fissa al 25 per cento il quorum necessario per il referendum propositivo.
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La relatrice ha specificato che si tratta di un quorum di approvazione, per tanto è necessario che votino a favore un quarto degli elettori italiani: l’emendamento si applica sia ai referendum propositivi che a quelli abrogativi.
Alla commissione Affari costituzionali della Camera è iniziato l’esame dei 270 emendamenti al disegno di legge per il referendum propositivo promosso dai 5 Stelle.
Parere positivo è stato espresso dalla relatrice anche ad un altro emendamento, presentato sempre dal Pd, che stabilisce che la legge attuativa deve essere di rango costituzionale: pertanto avrà bisogno della maggioranza assoluta dei voti in Parlamento.
“Valutiamo positivamente la decisione di cancellare il quorum strutturale e introdurre il quorum approvativo pari al 25 per cento per i referendum propositivo e abrogativo. Con questa innovazione l’impianto degli istituti di democrazia diretta ne risulterà rafforzato perché si promuove la partecipazione dei cittadini impedendo manovre astensionistiche”, ha affermato il ministro per la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro, autore del testo della riforma.
Quorum di approvazione – Come specificato da Stefano Ceccanti, deputato del Pd e primo firmatario dell’emendamento appena approvato, il 25 per cento rappresenta un quorum di approvazione: “In altri termini i Sì, oltre che essere superiori ai No, dovrebbero essere almeno 12,5 milioni dato che gli elettori sono 50 milioni. Mi sembra un passaggio molto positivo, visto che in precedenza il quorum era zero”.
Il parere del governo – Gli alleati di governo si erano divisi sul quorum: la Lega era contraria all’eliminazione del quorum, considerato invece fondamentale per i 5 Stelle.
L’emendamento appena approvato invece soddisfa i leader di entrambi i partiti, con il capogruppo in commissione, Igor Iezzi (Lega), che parla di un “compromesso determinante su due questioni fondamentali: il quorum e la previsione che la legge attuativa sia di rango costituzionale”.
Positiva anche la reazione di Francesco D’Uva, capogruppo del M5s alla Camera: “Decide chi partecipa. Meno astensionismo e più valore al voto dei cittadini. Con l’emendamento sul quale abbiamo espresso parere favorevole, l’unica soglia sarà quella del quorum approvativo, fissata al 25 per cento.
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