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Reddito di cittadinanza, Di Maio annuncia 10mila assunzioni per fare i navigator: si parte con i primi 4.500

Ma intanto il fondo per la misura simbolo del M5s viene tagliato di altri 85 milioni di euro rispetto a quanto stanziato nella prima versione del “decreto”

Di Daniele Nalbone
Pubblicato il 21 Gen. 2019 alle 14:47 Aggiornato il 21 Gen. 2019 alle 15:05

Diecimila assunzioni per fare i navigator per il reddito di cittadinanza [qui tutto quello che c’è da sapere]. Ad annunciarlo è stato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, dall’Abruzzo per un incontro in vista delle elezioni regionali: “Li assumeremo subito, faremo dei colloqui con l’impegno di stabilizzarli con un contratto che riguarda la collaborazione con l’Agenzia nazionale per le politiche attive per il lavoro”.

Ma da Anpal, contattati da TPI, per il momento stoppano tutto: “Noi non ne sappiamo nulla. Aspettiamo che dal governo ci facciano sapere qualcosa”.

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Di Maio però sembra non avere dubbi: “Nei prossimi mesi abbiamo messo in piedi un sistema sul reddito di cittadinanza per cui un’impresa che assume chi prende il reddito, avrà fino a 18 mesi di sgravi fiscali. Quando inizieremo a dare il reddito, da aprile di quest’anno, le imprese si rivolgeranno a un centro per l’impiego o a un destinatario del reddito o a un’agenzia privata o a un navigator, per assumere quella persona”.

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Stando a questi numeri, il governo dovrebbe procedere a una vera e propria “infornata” di navigator, ma ancora non c’è “nemmeno lo straccio di una bozza di schema di assunzioni”. Le voci più accreditate parlano di una immediata scrematura sulla base dei curricula inviati ad Anpal, per i quali il maxi decreto ha stanziato 200 milioni di euro per il 2019, 250 per il 2020 e 50 per il 2021.

Obiettivo, si legge testuale:  “Consentire la stipulazione di contratti con le professionalità necessarie ad organizzare l’avvio del Reddito di cittadinanza, nelle forme del conferimento di incarichi di collaborazione, nonché per la selezione, la formazione e l’equipaggiamento, anche con il compito di seguire personalmente il beneficiario nella ricerca di lavoro, nella formazione e nel reinserimento professionale”. Non ci sarà quindi un concorso ma sarà direttamente Anpal, a quanto si apprende, a ricevere i cv via mail.

Il problema, però, secondo quanto spiegano da Anpal, è che con i soldi stanziati nei prossimi due anni si potranno al massimo assumere 4.500 navigator con semplici contratti di collaborazione. Meno della metà dei diecimila promessi da Di Maio “che porterebbero”, spiegano fonti Anpal a TPI, a una media potenziale di navigator-richiedenti (se confermate le proiezioni del governo sulla platea di beneficiari) di 1 a 650: 4.500 i navigator; circa 3 milioni le persone. 

Ma che tipo di assunzioni saranno? Ancora è presto per capirci qualcosa, ma da dentro Anpal ci confermano che il piano iniziale di Luigi Di Maio era quello di far assumere i navigator dalle Regioni. Cosa impossibile “senza concorso pubblico” e “risorse adeguate”. Da qui il piano B, di far rientrare i navigator sotto l’agenzia del ministero del Lavoro per poi passare alla “stabilizzazione” dei dipendenti presso le regioni.

Ma, come detto, serve un concorso pubblico. Quindi, volendo fare una previsione, accadrà che i navigator resteranno presso Anpal con contatti “precari” per poi partecipare al concorsone per le vari Regioni insieme a chi si iscriverà alla prova dalla quale usciranno i futuri navigator “stabili”.

Proprio nel giorno della grande promessa da parte di Di Maio, arriva però un’altra conferma che il reddito di cittadinanza è, ad oggi, ancora “tutto da fare”. È stato infatti ritoccato, e ancora una volta al ribasso, il maxifondo per il reddito di cittadinanza. 

È quanto emerge nell’ultima versione in circolazione del cosiddetto “decretone”. Gli stanziamenti per il 2019 ammontano ora a 5.894 milioni di euro, contro i 5.974 milioni previsti nella bozza dell’8 gennaio e i 6.110 milioni della versione ancora precedente. Per il 2020 sono stanziati 7.131 milioni di euro, per il 2021 7.355 milioni e, a decorrere dal 2022, 7.210 milioni di euro. Ma in soli 21 giorni siamo già a 216 milioni in meno.

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