Il 26 settembre sono stati arrestati tre uomini di origine rumena per la rapina in stile “Arancia meccanica” avvenuta nella notte tra il 22 e il 23 settembre 2018 in una villa a Lanciano.
I tre, due fratelli e un cugino di età compresa tra i 20 e i 30 anni, stavano fuggendo con l’auto usata per la rapina e uno di loro è già in caserma.
I carabinieri li hanno fermati intorno a mezzanotte nelle campagne nei pressi di Lanciano. Nella macchina sono stati ritrovati anche soldi e giubbini che permettono di ricollegarli alla rapina.
Le indagini si erano concentrate su una banda guidata da un italiano, proveniente dalla provincia di Foggia, e composta da alcuni cittadini dell’est europa.
La rapina
Nella notte tra il 22 e il 23 settembre quattro ladri sono entrati nella casa di Carlo Martelli, 69enne chirurgo fondatore dell’associazione per disabili Anfass e della moglie Niva Bazzan. Nella casa viveva anche il figlio disabile della coppia.
I ladri hanno tagliato alla donna il lobo di un orecchio per convincerla a indicare loro la cassaforte, che però non c’era. Il medico è stato massacrato di pugni al volto, mentre il figlio disabile non è stato toccato.
I malviventi, non trovando nulla in casa, hanno costretto i coniugi a rivelare codici del bancomat per prelevare i soldi in banca.
“Chiedevano con insistenza di sapere dove fosse la cassaforte e non credevano che non l’avessimo. Solo uno di loro ha parlato in buon italiano, gli altri sono rimasti in silenzio”, hanno raccontato le vittime al vice questore Miriam D’Anastasio, dirigente della squadra mobile di Chieti.
Carlo Martelli e Niva Bazzan sono ricoverati all’ospedale di Lanciano.
La polizia scientifica ha avviato le indagini e ha eseguito tutti i rilievi nella villa e sull’auto con la quale tre dei ladri sono andati a prelevare con i bancomat, mentre il quarto teneva in ostaggio i due coniugi.
Il taglio del lobo dell’orecchio alla donna è arrivato dopo due ore di violenza: i ladri non volevano arrendersi al fatto che in casa non ci fosse alcuna cassaforte.
Gli investigatori della squadra mobile di Chieti e del commissariato di Lanciano hanno analizzato le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza per identificare i malviventi.
Una delle piste seguite dagli inquirenti si è concentrata su una banda che negli ultimi anni avrebbe compito diverse rapine violente con un modus operandi simile a quella di Lanciano.
Il gruppo sarebbe guidato da un italiano, proveniente dalla provincia di Foggia, e composta da alcuni cittadini dell’est europa.