Il Ramadan è il nono mese del calendario islamico. Ogni anno 1.6 miliardi di musulmani in tutto il mondo digiunano dall’alba al tramonto per circa un mese.
Il Ramadan non è mai nello stesso periodo dell’anno perché il calendario islamico è un calendario lunare e dura circa dieci giorni in meno rispetto a quello solare gregoriano utilizzato nella maggior parte del mondo. Ogni anno, quindi, tutti i mesi islamici arrivano con dieci giorni di anticipo rispetto all’anno precedente.
— Cos’è il Ramadan, spiegato senza giri di parole
Una cosa però é rimasta sempre la stessa: la reazione delle persone non musulmane di fronte alla scoperta del digiuno prolungato per motivi religiosi di un amico o di un collega.
Ecco le sei reazioni più comuni
1. “Quindi non mangi e non bevi nulla per 30 giorni?”
Pensi davvero che funzioni così? Sono abbastanza sicuro
che saremmo già morti se avessimo provato una cosa simile.
2. “Va bene se mangio di fronte a te?”
Certamente. Uno dei principi fondamentali del digiuno è la
disciplina e preferirei che trascorressi la tua giornata normalmente invece di
preoccuparti per me.
3. “Perché fai una cosa simile a te stesso? Non è nocivo per la salute?”
Perché dovete tutti parlarne così negativamente? Non mi sto
punendo, e non è un peso. Il Ramadan è un momento speciale che molti musulmani
attendono con impazienza. Ci sono sicuramente momenti in cui diventa
difficile, ma si tratta solo di un mese e ci ricorda che esistono persone meno
fortunate di noi.
Il digiuno è considerato obbligatorio solo per gli adulti che
sono in grado di rispettarlo. Non è obbligatorio digiunare se si hanno malattie o problemi fisici.
Potremmo anche saltare uno o più pasti al giorno per un mese, ma
il fine ultimo è cambiare il nostro stile di vita in modo positivo a tal punto da permetterci
di crescere spiritualmente.
4. “Deve essere un ottimo modo per tenersi in forma!”
Diversi studi medici dimostrano il lato positivo del digiuno, tra cui un migliore funzionamento del cervello, lo sviluppo del sistema immunitario, la cura delle assuefazioni da cibo e la perdita di peso. Purtroppo però ci
dimentichiamo di questo benessere fisico perché, non appena sentiamo il richiamo della
preghiera del tramonto, tendiamo ad abbuffarci di tutti i più
deliziosi tipi di cibo fritto e approfittiamo di ogni possibilità per mangiare
fino all’alba. Quindi no, la routine non prevede un’evidente perdita
di peso.
5. “Mangiane un po’, nessuno se ne accorgerà”
Il Ramadan non implica soltanto rinunciare a cibo e acqua. Usiamo questo mese
per imparare l’autodisciplina, diventare spiritualmente più forti, apprezzare i
doni di Dio, capire quanto siamo fortunati, riflettere sul valore della carità
e generosità verso i meno fortunati e celebrare il Corano, che venne rivelato proprio durante il mese di Ramadan.
6. “Devi essere affamato!”
Non lo ero fino a che non me lo hai ricordato, grazie.
Se conoscete qualcuno che digiuna durante il Ramadan, per favore,
comportatevi normalmente. Se trovate comunque il concetto ancora troppo
complicato, ricordate che dura solo un mese e alla fine festeggiamo l’Eid ul Fitr. È come a Natale, ma molto meglio, quindi non preoccupatevi: sappiamo
quel che facciamo.
— Cos’è il Ramadan, spiegato senza giri di parole
L’articolo è stato originariamente pubblicato qui. Traduzione a cura di Stefania D’Ignoti
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