Si sono svolti mercoledì 15 febbraio 2017 i funerali del sedicenne che si è tolto la vita a Lavagna, vicino Genova, durante una perquisizione anti-droga della Guardia di Finanza nella sua abitazione, lunedì 13 febbraio. Il giovane era stato trovato in possesso di un pezzo di hashish durante un controllo davanti la scuola, poi è scattata la perquisizione a casa.
Le fiamme gialle di Genova hanno confermato che è stata la madre adottiva del ragazzo a rivolgersi a loro andando in caserma la mattina di lunedì. “Aveva provato tante volte a cercare di convincerlo a smettere, ma non sapeva più come fare”, ha detto il comandante provinciale della GdF, Renzo Nisi, a poche ore dal funerale dello studente.
“Non abbiamo voluto chiarire prima questa posizione per rispetto nei confronti della signora e della famiglia che già doveva farsi carico di un enorme fardello e non vogliamo che ora subisca attacchi o polemiche. Abbiamo cercato un po’ di schermarla, di proteggerla”, ha aggiunto Nisi.
Durante la celebrazione la madre ha rivolto un appello ai giovani.
“Vi vogliono far credere che fumare una canna è normale, che faticare a parlarsi è normale, che andare sempre oltre è normale”, ha detto la donna.
“Diventate protagonisti della vostra vita e cercate lo straordinario. Straordinario è mettere giù il cellulare e parlarvi occhi negli occhi. Invece di mandarvi faccine su whatsapp, straordinario è avere il coraggio di dire alla ragazza: sei bella, invece di nascondersi dietro a frasi preconfezionate”, ha aggiunto. “Per mio figlio è troppo tardi, ma potrebbe non esserlo per molti di voi, fatelo”.
La donna ha ringraziato la Guardi di Finanza per “avere ascoltato un urlo di disperazione di una madre che non poteva accettare di avere suo figlio perdersi ed ha provato con ogni mezzo di combattere la guerra contro la dipendenza prima che fosse troppo tardi”.
“Non c’è colpa né giudizio nell’imponderabile e dall’imponderabile non può che scaturire linfa buona con ancora più energia per la lotta contro il male”, ha detto la donna, la quale si è rivolta anche agli altri genitori: “La sfida educativa non si vince da soli nell’intimità delle nostre famiglie, soprattutto quando questa diventa una confidenza per difendere una facciata: uniamoci, facciamo rete”.
Infine, si è rivolta direttamente al figlio. “Perdonami per non essere stata capace di colmare quel vuoto che ti portavi dentro da lontano. Fa buon viaggio piccolo mio”.
Prima di isolarsi in una stanza e lanciarsi nel vuoto, il ragazzo aveva consegnato ai militari 10 grammi di hashish che teneva nascosti.
I funerali si sono svolti nella chiesa di Santo Stefano, a Lavagna, alla presenza degli amici e dei compagni della squadra di calcio di cui il ragazzo faceva parte.
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