Il governo Lega-5Stelle sta valutando la possibilità di introdurre il prestito d’onore per gli studenti che non possono permettersi gli studi universitari.
Il ministero dell’Istruzione ha presentato un questionario per valutare la risposta degli studenti a una simile proposta.
“Quanto hai speso finora? Quanto costa il corso (anche post-laurea) che intendi seguire? Quanto ti ha condizionato nella scelta l’aspetto economico?”, si legge nel questionario.
“Sei attualmente beneficiario di una borsa di studio? Hai mai contratto un prestito per finanziare i tuoi studi? Perché non hai mai chiesto un prestito? Quanto saresti disposto a chiedere?”, continua il documento presentato agli universitari dii Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.
“Il Ministero sta conducendo un’indagine preliminare (cosiddetta valutazione ex ante) volta a verificare la fattibilità di tale operazione”, ha dichiarato il sottosegretario Salvatore Giuliano.
“A conclusione della fase di studio, entro l’estate, il Ministero disporrà di elementi conoscitivi utili a valutare l’introduzione della misura. Pertanto, una risposta definitiva in merito, potrà essere considerata solo al termine della fase di valutazione come sopra descritta”.
La scelta del Ministero dell’istruzione ha scatenato numerose polemiche tra gli studenti e i loro rappresentanti.
Il prestito d’onore permette agli studenti che non possono permettersi di pagare il proprio corso di studi id ottenere dei soldi anticipati a tasso zero da restituire una volta terminati gli studi.
Questo modello è largamente utilizzato in paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti.
“È gravissimo che il ministero, di punto in bianco, senza consultare le rappresentanze studentesche e senza considerare una letteratura scientifica ormai decennale che spiega la fallacia dello strumento del prestito d’onore, decida di spingere per l’istituzione del prestito d’onore, spacciandolo per strumento di diritto allo studio complementare, utile particolarmente per gli studenti del Sud”.
Ha detto Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari.
La soluzione migliore a sostegno degli studenti, secondo le associazioni studentesche, sarebbe quella di aumentare le borse di studio a sostegno degli studenti.
Il governo “vuole affidare alle banche uno strumento per lucrare sulle condizioni materiali degli studenti, creando dell’insostenibile debito studentesco”.
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