Ha fatto molto discutere il tweet della scrittrice Elena Stancanelli, collaboratrice di diversi quotidiani italiani come Repubblica e Il Manifesto e da sempre molto impegnata nella divulgazione nelle scuole, riferito a Simone, il ragazzo che durante le proteste di Torre Maura ha affrontato in un confronto i militanti di Casapound (qui il video).
La giornalista aveva commentato sul suo profilo Twitter il modo di esprimersi del 15enne: “Per carità, il pischello di Torre Maura, che gli vuoi dire, coraggioso… ma che uno a quell’età non sappia parlare in italiano non vi fa impressione?”.
In molti, sul web e sui social, hanno risposto alla Stancanelli dandole della “spocchiosa” o ritenendo quel suo tweet particolarmente inopportuno soprattutto alla luce delle intenzioni del ragazzo di Torre Maura, il quale voleva esprimere la sua opinione, contraria a quella di molti residenti del suo quartiere alla periferia est di Roma e, soprattutto, dei militanti dei gruppi di estrema destra.
E alla fine, fra i diversi commenti, è arrivato anche l’intervento di Fabrizio Comparelli, il professore di italiano e storia di Simone. Il professor Comparelli, con un lungo post sul suo profilo facebook, è infatti intervenuto in difesa del 15enne. Ecco qui di seguito il post:
“Volevo dire alla signora Stancanelli che mi commuove il fatto che i giornalisti italiani si preoccupino così tanto della salvaguardia della lingua italiana… e soprattutto contribuiscano con interventi illuminanti e spesso risolutivi su questioni che toccano non solo le corde più intime del nostro essere umani, ma soprattutto la nostra capacità di analizzare i veri problemi della società (o delle società?) in cui viviamo quotidianamente. #simone è un ragazzo come tanti. Parla e scrive un ottimo italiano in classe. Quella fierezza, quella capacità di controbattere a delle argomentazioni poco consone non solo nella sostanza, ma espresse anche in maniera volgare dal linguaggio del corpo, mi piacerebbe poter dire di avergliela trasmessa io anche in parte infinitesimale. Ma non è così. È tutto merito suo. Io sono orgoglioso di Simone, e così tutti i miei amici e colleghi. Signora Stancanelli, io sono il professore di italiano e storia di Simone”
Anche un altro professore, Gianluca Costante, parlando con l’Ansa ha sostenuto che in quella occasione “Simone ha detto cose intelligenti e soprattutto coraggiose, esponendosi in una situazione difficile. La competenza linguistica consiste anche nel saper adottare registri differenti a seconda delle circostanze. Il ragazzo si è espresso correttamente: si rivolgeva a Casapound e non certo ad un gruppo di illustri accademici”.
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