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    La procura di Rieti indaga sui lavori di ristrutturazione degli edifici pubblici devastati dal sisma

    Sotto osservazione dei magistrati la scuola di Amatrice e il campanile di Accumoli che sarebbero dovuti essere stati ristrutturati seguendo le rigide norme anti sismiche

    Di TPI
    Pubblicato il 28 Ago. 2016 alle 12:10 Aggiornato il 6 Dic. 2018 alle 15:02

    La magistratura italiana ha aperto un’inchiesta per verificare se le società di costruzioni hanno rispettato le norme anti sismiche durante i lavori di restaurazione degli edifici pubblici, come ad esempio la scuola di Amatrice, ridotti in macerie dal terremoto che ha colpito l’Italia centrale.

    “Abbiamo il sospetto che questa tragedia non sia soltanto una conseguenza del destino”, ha dichiarato Giuseppe Saieva, il capo procuratore di Rieti, che dirige le indagini: “Il nostro dovere è di verificare se ci sono anche responsabilità umane”.

    In particolare le indagini si incentrano sulla scuola elementare Romolo Capranica di Amatrice, la città più colpita dal sisma, dove sono morte 224 delle 290 vittime del terremoto. La scuola era stata inaugurata nel 2012, dopo i lavori di ristrutturazione gestiti dal consorzio di costruttori Valoru Scarl che aveva vinto l’appalto di 700mila euro per svolgere lavori di messa in sicurezza in base alle nuove normative anti sismiche.

    Sempre sotto la lente dei magistrati sono i lavori di ristrutturazione del campanile della chiesa di Accumoli, che sarebbe dovuto essere stato ristrutturato seguendo gli standard anti sismici con i fondi ottenuti dalla diocesi di Rieti dopo il terremoto del 1997 di Umbria e Marche.

    Tutti i proprietari di abitazioni che hanno affidato i lavori a società edili che non hanno rispettato le norme anti sismiche potrebbero ricevere un risarcimento, mentre coloro che hanno fatto lavori di rinnovamento o estensioni alle case senza rispettare la legge potrebbero essere indagati per omicidio colposo, nel caso in cui alcuni familiari avessero perso la vita durante il terremoto.

    La polizia sorveglia il cumulo di macerie e ciò che resta del municipio di Amatrice per impedire che persone coinvolte nelle indagini rimuovano i registri municipali in cui è contenuta la lista delle aziende che hanno vinto gli appalti e svolto i lavori nel comune.

    Infine, il capitolo ricostruzione. Il sindaco di Amatrice ha chiesto al governo che il centro cittadino sia ricostruito com’era, piuttosto che creare nuove quartieri come avvenne nel caso dell’Aquila dopo il terremoto del 2009. Nel capoluogo abruzzese, più di 9mila persone vivono ancora in strutture temporanee.

    “Non vi lasceremo da soli. Non preoccupatevi, faremo il possibile per esservi vicini”, ha promesso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita alla tendopoli allestita ad Accumoli.

    Per assicurarsi che l’impegno del governo nella ricostruzione venga rispettato, Renzi ha ordinato all’Anac, l’autorità anti corruzione presieduta da Raffaele Cantone, di monitorare l’assegnazione e la gestione dei fondi destinati alla ricostruzione.

    Ma questo, secondo il procuratore anti mafia Franco Roberti, potrebbe essere insufficiente per prevenire infiltrazioni nelle società che gestiranno la ricostruzione post terremoto. “Dobbiamo assolutamente assicurare procedure semplici, trasparenti, verificabili, al di sopra di ogni sospetto e affidare i lavori a imprenditori di provata onestà. Il controllo dell’Anac potrebbe non essere abbastanza”, ha avvertito.

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