È nata il 6 marzo 1937, esattamente 80 anni fa, la prima donna che ha viaggiato nello spazio.
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L’astronauta Valentina Tereshkova, soprannominata la “donna delle stelle”, sarà omaggiata da una mostra al museo della Scienza di Londra, che vorrebbe dedicarle un’esposizione dal 13 al 16 marzo 2017, come ha riferito il presidente della Duma Vyacheslav Volodin. In quell’occasione Tereshkova potrebbe anche incontrare la regina Elisabetta.
Tereshkova è originaria di Maslennikovo, piccolo paesino nella regione russa di Yaroslavl. Dopo essere rimasta orfana del padre, morto durante la seconda guerra mondiale, è cresciuta insieme ai due fratelli dalla madre, operaia in un’industria tessile.
A soli 17 anni è costretta a interrompere gli studi e ad affiancare la madre in fabbrica. A portarla nello spazio è la passione per il paracadutismo: effettua il suo primo lancio il 21 maggio del 1959. Valentina dimostra anche passione politica e diventa segretario della locale sezione del Komsomol, la lega dei giovani comunisti.
Grande ammiratrice del cosmonauta e aviatore sovietico Yuri Gagarin, Tereshkova si candida più volte alla scuola per aspiranti astronauti. Nel 1962 riesce a partecipare all’esame di assunzione per il primo gruppo di donne nella scuola e supera l’esame insieme ad altre quattro candidate.
Il 16 giugno del 1963 diventa la prima a viaggiare nello spazio. Viene scelta per il lancio con la navicella Vostok 6, probabilmente per la sua esperienza di paracadutista. La navicella era completamente automatizzata e dunque non servivano competenze di pilotaggio, ma il cosmonauta era espulso dalla capsula in fase di rientro. Una procedura rischiosa che richiedeva doti particolari.
Nello storico volo, Valentina si trova ad affrontare imprevisti di ogni tipo. Vomita mentre si trova in orbita e la sua missione viene prolungata di due giorni, pare per correggere l’orientamento della navicella che la stessa Tereshkova aveva notato non essere corretto.
Al suo rientro sulla Terra deve combattere anche contro il pregiudizio di genere, visto che diversi esponenti dell’Aeronautica e del programma spaziale iniziano a mettere in giro voci che la descrivono come “incompetente” e “isterica”. Riceve numerosi riconoscimenti in Russia e nel mondo.
Il 7 febbraio 2014 partecipa alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014 portando, insieme ad altre 7 personalità russe, la bandiera olimpica.
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