Tutti i preti cattolici potranno continuare ad assolvere l’aborto anche dopo la fine del Giubileo della misericordia. La decisione è stata annunciata da papa Francesco lunedì 21 novembre 2016 nella lettera apostolica “Misericordia et misera” con la quale il pontefice ha reso definitivi i poteri concessi temporaneamente ai sacerdoti in occasione del Giubileo straordinario e precedentemente riservati ai vescovi o ai confessori speciali.
La lettera del papa annuncia anche che continueranno a essere riconosciute come valide e lecite le assoluzioni impartite dai preti lefebvriani e che sarà istituita una Giornata mondiale dei poveri.
“Vorrei ribadire con tutte le mie forze che l’aborto è un grave peccato”, si legge nel testo, “perché pone fine a una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre”.
L’Anno santo ha avuto inizio l’8 dicembre 2015 e si è concluso il 20 novembre 2016 con la chiusura della Porta Sacra di San Pietro da parte del pontefice e la lettera rappresenta una prosecuzione dello spirito di inclusione nella chiesa con cui papa Francesco ha condotto il suo papato.
Secondo la dottrina cattolica, l’aborto è un peccato e coloro che lo praticano sono automaticamente scomunicati dalla chiesa fino all’eventuale assoluzione in confessione.