Genova avrà presto un nuovo ponte. Secondo Renzo Piano, il più famoso architetto italiano, i genovesi potranno oltrepassare il torrente Polcevera, lì dove 4 mesi fa campeggiava il ponte Morandi, prima di quanto si pensi. (Qui tutti gli aggiornamenti sulla demolizione e la ricostruzione del ponte).
Piano ipotizza che ci vorranno circa 12 mesi di lavoro. I prossimi 5 mesi saranno quelli dedicati alla demolizione dei monconi del vecchio viadotto.
“Iniziamo a vedere i primi risultati. Il nuovo ponte di Genova alla fine del 2019 sarà completato e lo inaugureremo a inizio 2020”, ha dichiarato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli.
“C’è una cordata di aziende di grande livello e un sindaco-commissario che è un vulcano. Lavoreranno senza soste con rapidità. Sarà un grande momento di solidarietà quello del lavoro nei cantieri”, ha detto Piano al quotidiano La Repubblica.
Il nuovo ponte non si chiamerà più Morandi, come spiega il sindaco e commissario Marco Bucci, che il 18 dicembre ha ufficializzato l’affidamento dei lavori alla cordata Salini Impregilo-Fincantieri-Italferr.
L’importo totale per la ricostruzione è di 202 milioni di euro.
Ma come sarà il nuovo ponte?
Quarantatré pali dell’illuminazione, tante quante sono le vittime del crollo del vecchio Morandi. Una linea semplice e pulita, priva di “strallatura”, cioè di strutture che sovrastano la carreggiata, con il peso sostenuto interamente dai piloni.
Renzo Piano, genovese di nascita, aveva annunciato la sua idea di ponte a fine agosto 2018.
Secondo quanto pensato dall’archistar e senatore a vita, le illuminazioni sono l’elemento “memoriale”: renderebbero omaggio alle 43 persone che hanno perso la vita il 14 agosto scorso e sarebbero visibili in tutta la vallata.
Per Genova “serve un progetto di rinascita, di riscatto per tutta l’area colpita. Non c’è solo un ponte da ricostruire, ma un pezzo di città in trasformazione da ridisegnare”, ha detto Piano intervistato da Repubblica.
Ponte Genova | Renzo Piano, il supervisore dei lavori
“Abbiamo chiesto a Renzo Piano di partecipare a tutto il progetto come supervisore tecnico. Si affiancherà al team per garantire la massima qualità”, ha detto il sindaco Bucci.
Renzo Piano lavora al progetto dal 15 agosto 2018, dopo la chiamata del sindaco il giorno dopo il crollo.
“Il lavoro crescerà con l’orgoglio di far parte di questo progetto e non ci sarà nulla di più bello”, spiega ancora l’architetto che già alcuni mesi fa aveva donato alla città la sua “idea di progetto”.
L’architetto non percepirà alcun compenso per il suo ruolo di supervisore dei lavori: “Lo faccio a titolo gratuito, sia chiaro”.
“Il ponte dovrà ricucire una città divisa, elaborare un lutto, suscitare orgoglio. L’ho immaginato come una nave, un qualcosa di simbolico che però non deve perdere il tema della memoria. Questa tragedia ha creato un vuoto enorme”, ha detto l’architetto al Corriere della Sera.
Ponte Genova Renzo Piano | Tempi
Secondo i piani, il completamento dell’opera avverrà in 12 mesi, dal momento in cui l’area verrà resa disponibile, dopo il completamento delle attività di demolizione, spiegano le società costruttrici.
I prossimi 5 mesi, a partire da dicembre 2018 e fino alla primavera 2019, sono dedicati alla demolizione dei monconi, di cui si occupano le ditte Fagioli, Fratelli Omini, Vernazza Autogru, Ipe Progetti e Ireos.
Ponte Genova Renzo Piano | Come sarà
Il ponte sarà costituito da un impalcato in acciaio, con una travata continua di lunghezza totale pari a 1100 metri, costituita da 20 campate, spiegano le società costruttrici.
Il progetto prevede 19 pile in cemento armato di sezione ellittica posizionate con un passo costante di 50 metri, ad eccezione della campata sul torrente Polcevera e di quella sulle linee ferroviarie, dove l’interasse passa da 50 a 100 metri, una soluzione che consente di limitare le dimensioni delle strutture e delle fondazioni.
Ponte Genova Renzo Piano | Le società costruttrici
La cordata Salini Impregilo-Fincantieri-Italferr, a cui il 18 dicembre 2018 sono stati affidati i lavori, prende il nome di “PerGenova”.
Il raggruppamento ha vinto la gara arrivando in finale con il gruppo Cimolai di Pordenone. L’azienda friulana aveva presentato quattro progetti, tre dei quali firmati dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava.
Il termine ultimo per la presentazione dei progetti era il 26 novembre 2018.
Il progetto di Salini Impregilo-Fincantieri-Italferr si basa invece sull’idea di ponte di Renzo Piano.
“Dodici mesi per far ripartire Genova: questo il sogno che ci accingiamo a regalare subito prima di Natale ai genovesi”, ha affermato dopo l’aggiudicazione dei lavori per la ricostruzione del ponte di Genova Pietro Salini, amministratore delegato di Salini Impregilo.
“Far ripartire la città in tempi rapidi, dando un segnale forte a tutto il Paese, perché la ripresa economica e l’occupazione possono ripartire dalle grandi opere”, spiega ancora.
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