Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova sull’A10, il Governo ha intenzione di revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia.
Le indiscrezioni riportate poche ore dopo il disastro dall’agenzia di stampa britannica Alliance News sono state confermate nel ‘day after’ dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, e dai due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini e, in serata, anche dal premier Giuseppe Conte.
Il 15 agosto si è tenuta una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri a Genova. Al termine della seduta il premier Giuseppe Conte ha confermato che la procedura di revoca della concessione sarà avviata.
Toninelli ha anche annunciato che la gestione della rete autostradale sarà presa in mano dallo Stato.
La giornata del 15 agosto 2018 si è aperta con una prima dichiarazione di Di Maio: “Basta guardare le condizioni visibili a tutti di quel ponte per capire che la manutenzione non è stata fatta, non è stata una fatalità”, ha detto il leader M5S ai microfoni di Radio radicale. “I responsabili hanno un nome e cognome, e sono Autostrade per l’Italia”.
“Per anni si è detto che le cose dai privati sarebbero state gestite molto meglio che dallo Stato. Oggi così abbiamo uno dei più grandi concessionari europei che ci dice che quel ponte era in sicurezza e non c’era niente che facesse immaginare il crollo. Autostrade doveva fare la manutenzione e non l’ha fatta. Incassa i pedaggi più alti d’Europa e paga tasse bassissime, peraltro in Lussemburgo”, ha sottolineato il vicepremier.
Poi, l’annuncio: “Bisogna ritirare le concessioni e far pagare le multe. Il ministro Toninelli ha già avviato le procedure per il ritiro della concessione e per comminare le multe. Se un privato non è in grado, le gestirà lo Stato”.
Pochi minuti dopo è stato lo stesso Toninelli a confermare che il Governo ha già avviato le procedure per la revoca della concessione: il ministro intende operare una statalizzazione delle autostrade e ha sottolineato che la società che gestisce la rete autostradale italiana sarà sanzionata con una multa per le sue presunte inadempienze.
“I vertici di Autostrade per l’Italia devono dimettersi prima di tutto. E visto che ci sono state gravi inadempienze, annuncio fin da ora che abbiamo attivato tutte le procedure per l’eventuale revoca delle concessioni, e per comminare multe fino a 150 milioni di euro”, ha scritto il ministro in un lungo post su Facebook.
“Se non sono capaci di gestire le nostre Autostrade, lo farà lo Stato. Contemporaneamente a questi atti doverosi, dobbiamo badare a ricostruire e manutenere, seppure con il pensiero sempre rivolto alle vittime e alle loro famiglie”.
“Chi ha colpe per questa tragedia ingiustificabile dovrà essere punito. Alle società che gestiscono le nostre autostrade sborsiamo i pedaggi più cari d’Europa mentre loro pagano concessioni a prezzi vergognosi. Incassano miliardi, versando in tasse pochi milioni e non fanno neanche la manutenzione che sarebbe necessaria a ponti e assi viari”.
Toninelli ha poi spiegato come si muoverà per reperire le risorse necessarie al ripristino della viabilità a Genova e sulla A10 e ha annunciato “un vero e proprio piano Marshall per la messa in sicurezza delle nostre infrastrutture”.
E ancora: “A chi invece sta speculando su questa tragedia voglio dire: è impensabile, oltre che ignobile, collegare il crollo del ponte Morandi alla messa in discussione della realizzazione della Gronda di Genova, su cui è in corso un’analisi costi-benefici. Si tratta di un’opera che non costituisce una soluzione sostitutiva rispetto al viadotto sull’A10. E che comunque sarebbe pronta nel 2029. Ora basta sciacallaggio noi vogliamo le grandi opere utili. E pensiamo soprattutto a rendere sicura questa nostra malridotta Italia”.
Dopo Di Maio e Toninelli, anche il vicepremier Salvini si è detto”assolutamente d’accordo” alla revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia, ma sull’ipotesi della statalizzazione è sembrato più freddo.
Parlando a Radio 24 il vicepremier ha detto: “Non faccio l’ingegnere, non faccio processi senza elementi, però quel ponte era sotto il controllo di una società privata che guadagna miliardi facendo pagare uno dei pedaggi più cari d’Europa e che evidentemente non ha fatto quello che doveva, non ha speso i soldi che doveva. Quindi revocare queste concessioni dare le multe più alte è possibile. Far pagare civilmente e penalmente coloro che hanno questi morti sulla coscienza è il minimo”.
Interpellato da SkyTg24 sulla possibile statalizzazione, Salvini ha risposto così. “Sono d’accordo sul togliere la gestione a chi non si è dimostrato all’altezza, nonostante guadagni miliardi. Ho grande rispetto di ciò che fanno i privati: i privati fanno i privati e il pubblico fa il pubblico. Se il privato sbaglia, il pubblico ha il dovere di riprendere il controllo della situazione”.