Era intervenuto per difendere il capotreno, minacciato da alcuni immigrati nigeriani che viaggiavano sul convoglio senza biglietto, ed è stato preso a calci e pugni.
La vittima è un poliziotto di 40 anni originario di Verbania, e in forza alla Questura di Lecco. È stato ricoverato in ospedale: le sue condizioni sono gravi ma non dovrebbe essere in pericolo di vita.
Il violento pestaggio è avvenuto nel pomeriggio di domenica 6 maggio 2018 sul treno regionale 10853 che viaggiava da Milano, all’altezza di Arcore.
Tutto è iniziato quando il capotreno ha chiesto a un immigrato nigeriano il biglietto. L’uomo, sprovvisto del titolo di viaggio, ha iniziato a insultare il controllore e a infastidire anche gli altri passeggeri.
A quel punto è intervenuto il poliziotto cercando di riportare la calma, ma in pochi attimi è stato circondato e aggredito da un gruppo composto da una decina giovani nigeriani.
Il poliziotto è stato immobilizzato e picchiato brutalmente con calci e pugni. L’uomo ha perso moltissimo sangue. Gli aggressori sono poi fuggiti scendendo dal convoglio alla fermata di Carnate.
Il poliziotto, nonostante le gravi lesioni subite, non ha comunque perso conoscenza, ed è stato in grado di descrivere ai colleghi giunti sul posto i suoi aggressori. Gli stessi sono stati visti salire da alcuni testimoni su un altro treno, diretto in Valtellina.
È proprio su quest’ultimo convoglio che due autori del pestaggio sono stati arrestati. Si tratta di due immigrati nigeriani regolari di 24 e 25 anni.
Le forze dell’ordine li hanno arrestati dopo aver fatto fermare il treno su cui si erano rifugiati e aver bloccato le uscite. Ora i due nigeriani dovranno rispondere delle accuse di resistenza a pubblico ufficiale, tentata rapina e lesioni in concorso.
Lunedì 7 maggio è prevista a Lecco l’udienza di convalida dell’arresto. Le forze dell’ordine sono ora sulle tracce degli altri responsabili dell’aggressione. Secondo quanto riferito dai testimoni, infatti, il poliziotto sarebbe stato colpito da un gruppo composto da una decina di persone.
Nel frattempo, colleghi e familiari si sono stretti attorno al 40enne poliziotto. La speranza è che i traumi riportati non siano troppo gravi e che l’uomo possa riprendersi in tempi abbastanza rapidi.
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