Da ventiquattrore non si sa più niente della ragazza di nazionalità italiana data per dispersa a Berlino, dopo che un camion lunedì 19 dicembre si è schiantato sulla folla in un mercatino natalizio di Berlino.
Lei è Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni di Sulmona, in provincia de L’Aquila. Laureata a Bologna, lavorava per un’azienda di trasporti.
L’allarme è scattato in mattinata quando Fabrizia non si è presentata al lavoro ma i familiari hanno da subito temuto il peggio, da quando hanno cercato invano di mettersi in contatto con lei, senza ricevere risposta. Il suo cellulare è stato poi ritrovato sul luogo dell’attentato.
“Abbiamo capito che era finita stanotte all’una e mezza: siamo stati noi a chiamare la Farnesina, ma l’aiuto più grande ce lo hanno dato i carabinieri di Sulmona”. Lo ha detto affranto Gaetano Di Lorenzo, il padre della giovane di cui si sono perse le tracce.
Con il passare delle ore, le speranze che Fabrizia sia viva stanno diminuendo. “Ci siamo mossi con i nostri canali, ma da quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi. È lì con mia moglie in attesa dei risultati del dna, aspettiamo conferme, ma non mi illudo”.
Ad arrivare nella città tedesca nella giornata di martedì 20 dicembre sono stati la madre e il fratello della giovane abruzzese, mentre il padre impiegato alle Poste Italiane, è partito nel pomeriggio.
La procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo per attentato con finalità di terrorismo. Gli accertamenti sono affidati al pm Francesco Scavo, al vaglio del quale c’è già una prima informativa dei carabinieri del Ros. Gli inquirenti stanno cercando di verificare se la donna sia deceduta o rimasta ferita.
Il ministro degli Esteri Angelino Alfano in merito alla notizia dell’italiana dispersa a Berlino, ha risposto così: “Ci sono accertamenti ancora in corso a Berlino. Abbiamo indicazioni che ci portano a non escludere in questo momento l’ipotesi che ci possa essere una vittima italiana. Ma attendiamo le informazioni della magistratura tedesca sull’identità delle vittime”, ha concluso.