Il senatore leghista Simone Pillon, che ha dato il nome al controverso disegno di legge sull’affidamento condiviso dei figli, torna a parlare di adozione e coppie gay.
La sua posizione ormai è chiara: i bambini devono avere un padre e una madre. Proprio di due giorni fa è il ritorno sui documenti di identità della dicitura madre e padre, e la scomparsa di genitore 1 e 2.
“A me pare una decisione di buon senso, ognuno nel privato fa quello che ritiene più opportuno, ma i bambini nascono da una mamma e da un papà”, ha detto Pillon in un’intervista al quotidiano La Stampa.
“Come fanno a esserci due madri? Si vuole forse sostenere che un figlio può nascere da tre persone perché si vogliono bene? E allora perché non da cinque? E perché non porsi il tema di un gruppo di suore che all’anagrafe non possono essere indicate come genitori anche se allevano dei bambini?”, dice Pillon.
La linea di Pillon è una: dire che un bambino nasce da due persone di sesso diverso significa prendere atto della realtà delle cose, e non è discriminazione. Sono in tanti, tra cui la sindaca di Torino Chiara Appendino a pensarla diversamente dal senatore e da tutta la Lega. E che hanno considerato il retro front sui documenti come un voler cancellare i diritti delle coppie omosessuali.
Il M5s si era già scagliato sul ddl Pillon, promettendo che non avrebbe mai visto la luce.