Il Prodotto interno lordo (Pil) italiano, dal 2000 al 2016, ha avuto un andamento altalenante, che di fatto lo ha riportato praticamente allo stesso valore di partenza. In poche parole, in 15 anni l’Italia ha guadagnato oltre il 10 per cento in termini di Pil salvo poi bruciare tutta questa crescita.
Tra il 2000 e il 2007, l’Italia è cresciuta con una media pari all’1,7 per cento. Un indicatore comunque inferiore rispetto al resto dell’Unione europea, complessivamente cresciuta con una media del 2,5 per cento. Tra il 2008 e il 2009, l’Italia ha subito un vero e proprio shock a causa della crisi economica, divenendo il paese del G7 a subire la più grave contrazione in termini di Pil.
Una breve crescita che è poi stata tuttavia nuovamente vanificata nel 2011, anno in cui lo spread italiano toccò quota 570, costringendo il governo alle dimissioni. Quattro anni dopo, nel 2015, il Pil ha registrato una lieve crescita, ma è sostanzialmente lo stesso del 2000.
Un grafico mostra l’andamento del Pil italiano (Credit: Atlas – Quartz)