“Studiate e siate curiosi, così è nato il successo dei miei primi 90 anni”.
Festeggiamenti speciali – Con un importante compleanno che si avvicina, è così che Piero Angela, l’uomo che ha reso la scienza accessibile a tutti, ha parlato al quotidiano Repubblica.
Secondo l’amatissimo conduttore di Super Quark “L’informazione deve saper emozionare. Ma bisogna scegliere su quale emotività puntare, non solo su quella becera”. Grazie a lui è cresciuta una generazione di spettatori curiosi. Una generazione che potrebbe invertire la tendenza dell’indifferenza diffusa.
Per i suoi novanta anni Piero Angela sogna ancora “giri in moto, con una bella bionda” e soprattutto “di imparare ancora”.
Chi è Piero Angela – Musicista, giornalista, divulgatore scientifico, Angela compie 90 anni il 22 dicembre e lo festeggiano almeno tre generazioni, milioni di telespettatori, che hanno viaggiato con lui nel passato e nel futuro, tra i dinosauri e nello spazio, nel corpo umano e nell’antico Egitto.
Nato nel 1928, testimone oculare di due secoli, Angela ha vissuto gli anni esaltanti del miracolo economico, la nascita della televisione, la sua straordinaria carriera di giornalista e conduttore di programmi che hanno contribuito a diffondere tra gli italiani la cultura scientifica. Trasmessa di padre in figlio da ambo le parti. Sono i bambini cresciuti a “pane e Quark”, oggi genitori, e i loro figli, lo zoccolo duro di programmi come Ulisse e le straordinarie serie dedicate alle “Meraviglie” della nostra penisola di Alberto Angela, che ha seguito le orme del padre con discrezione e bravura conquistando forse la generazione più difficile, quella dei social network.
Da sempre riservato, Piero ha raccontato la sua vita in un libro – ne ha scritti 39 -: “Il mio lungo viaggio. 90 anni di storie vissute”. Nel 1951 Piero Angela entra in Rai per dedicarsi al giornalismo. Il 1069 è l’anno della svolta “scientifica”, che lo renderà famoso poi con Quark, Super Quark e Ulisse.
I premi – Piero Angela ha ricevuto otto lauree honoris causa e numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero, tra cui il Premio Kalinga per la divulgazione scientifica dell’UNESCO e la medaglia d’oro per la cultura della Repubblica Italiana. E continua a lavorare a nuovi progetti, con sempre in mente il motto “Ludendo docere”, insegnare divertendo che è diventato il suo modello.
“Ho sempre cercato di inserire elementi di “incontro” col pubblico, dal linguaggio alle trovate, dagli esempi alle battute, rifiutando quella finta serietà tanto cara all’ufficialità italiana in ogni campo. Perché, penso che la serietà, anche per i giovani, debba essere nei contenuti, non nella forma”.
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